C’è chi ancora si chiede perché Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio e da ieri ricercato in Italia e all’estero, non sia finito in carcere anni fa. A spiegarlo è Pier Luigi Maria Dell’Osso, il magistrato che nel marzo 2018, a capo della Procura di Brescia, avocò l’inchiesta sulla «scomparsa» dello zio Mario Bozzoli e nel 2020 chiese il rinvio a giudizio solo a carico di Giacomo Bozzoli. «I presupposti per un arresto, una misura cautelare, si valutano momento per momento — spiega al Corriere della Sera — Con il senno di poi ci si chiede se si è agito davvero nel modo giusto. Ma valutare spetta a chi ha la competenza per farlo, e anche quando ero io a indagare sul caso, Bozzoli è sempre stato disponibile e reperibile».
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