10.07.2025
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«Ci porteremo l’altra figlia a Disneyland»


Una storia davvero toccante quella di una coppia di genitori inglesi, Craig Evison e Victoria Morrison, che dopo aver perso il figlio Kyle, morto a causa di un tumore al cervello incurabile, hanno scoperto che la loro figlia Ruby-Rose, di soli due anni, è affetta da una malattia metabolica genetica grave e potrebbe non sopravvivere oltre l’estate. I genitori però si trovano a combattere una battaglia legale contro l’organizzazione benefica Gold Geese, una piccola associazione che fornisce supporto pratico ed emotivo personalizzato alle famiglie di bambini e ragazzi che combattono il cancro nelle aree di Southend e Basildon, nel Regno Unito.

Le donazioni

Il piccolo Kyle è morto nel 2020 dopo aver ricevuto la diagnosi di un tumore al cervello incurabile, ma prima della sua morte era stata promossa una donazione in denaro destinata inizialmente a pagare le cure negli Stati Uniti. I sostenitori infatti avevano donato migliaia di sterline per coprire le spese per la famiglia, ma sono intervenute le restrizioni del lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19 e Kyle non ha mai viaggiato.

I genitori ora fanno causa all’ente benefico perchè chiedono di poter usufruire delle donazioni del valore di 100.000 sterline, raccolte prima della morte di Kyle, per portare la sorella Ruby-Rose a Disney World, ma è stato detto loro che non possono accedere alle donazioni in quanto la piccola è affetta da una malattia diversa da quella del fratellino, al quale era destinata la somma. L’ente benefico infatti afferma di non poter pagare, perché le donazioni sono state fatte per Kyle quando era malato di cancro e ora possono essere spese solo per studi clinici o per un altro bambino in una situazione «simile» alla sua.

Il processo

In un processo durato un giorno intero, al giudice istruttore Marc Glove, la signora Morrison ha dichiarato: «Vogliamo solo che i soldi ci aiutino a creare quanti più ricordi possibile».

Tuttavia, per l’ente benefico, l’avvocato William Moffett ha affermato che il denaro può essere utilizzato solo per gli scopi per cui è stato donato: bambini malati di cancro, e non per altre malattie.

Un contratto stipulato dalla coppia stabiliva che, se il denaro non fosse stato speso per le cure del figlio prima della sua morte, sarebbe stato destinato a un altro studio del DIPG o alla causa di un bambino in una situazione «simile». L’avvocato ha aggiunto inoltre che non era possibile che i donatori intendessero che il denaro andasse a beneficio di Ruby-Rose, dato che non era ancora nata al momento della promessa. «La sua malattia e il desiderio di aiutare questa famiglia non potevano informare i donatori quando hanno fatto donazioni nel 2020», ha sostenuto.

«Non potevamo prevedere cosa sarebbe successo, siamo umani. Kyle è purtroppo scomparso. Sua sorella Ruby-Rose si trova in una situazione estremamente rara e molto simile. «Se sopravvive un altro mese ha superato le aspettative dell’ospedale. Stiamo solo cercando di avere l’opportunità di creare questi ricordi finché c’è ancora tempo e fisicamente», è quanto hanno risposto Craig Evison e Victoria Morrison.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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