25.05.2025
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Economy

catena di controllo più corta


Fibercop accorcia la catena e si accolla oltre 12 miliardi di debiti accesi da Kkr, Mef, F2i e fondi esteri per acquisire la rete da Tim. Fibercop è controllata da Optics Holdco, holding dove ci sono gli azionisti tramite Optics Bidco dove invece risiede il debito. Nei giorni scorsi è stata varata la fusione inversa di Optics Bidco in Fibercop in modo che l’ingente indebitamento venga finanziato con i flussi della società contenente la rete primaria e secondaria dell’ex incumbent. La fusione inversa «consentirà di raggruppare le attività delle società partecipanti in un unico soggetto giuridico, con conseguente miglioramento della flessibilità gestionale e organizzativa e riduzione dei costi di mantenimento delle strutture societarie», si legge nel progetto.

Nella fusione rientrano le fonti di finanziamento dell’operazione: il prestito senior secured da 6,7 miliardi, utilizzato per 4,6 miliardi stipulato il 19 dicembre 2023 con un pool di banche capofila Unicredit; sette prestiti obbligazionari in euro stipulati l’1 luglio 2024 con Citibank e Unicredit per 3,6 miliardi di euro e quattro bond in dollari della stessa data e stesse banche capofila per 1,8 miliardi di euro.

Le Obbligazioni derivano dal Liability Management Exchage completato da TIM con una exchange offer fatto in vista dell’operazione, hanno comportato il trasferimento in Fibercop di un indebitamento complessivo pari a 3.6 miliardi di euro e 2 miliardi di dollari.

Gli obblighi derivanti dal contratto di finanziamento sono garantiti da un contratto di pegno su azioni retto dal diritto italiano sottoscritto da Optics Holdco controllante di Optics Bidco; da una cessione di crediti in garanzia concessa da Optics Holdco in relazione ai suoi crediti derivanti da prestiti infragruppo concessi a Optics Bidco; da un contratto di pegno sottoscritto da Optics Bidco controllante di FiberCop e da una cessione di crediti in garanzia concessa da Optlcs Bidco in relazione ai suoi crediti derivanti da prestiti infragruppo concessi a FiberCop.

Nel progetto di fusione è evidenziata la capacità di Fibercop «di generare nel tempo un adeguato livello di flusso di cassa disponibile per il servizio del debito» e comunque, «la società lncorporante dovrà ricorrere al mercato dei capitali di debito al fine di reperire le necessarie risorse finanziarie per finanziarie parte degli investimenti previsti e rifinanziare l’indebitamento finanziario complessivo».

MINI-DIVIDENDO

La fusione va completata entro sei mesi dalla stipula dei finanziamenti, quindi entro fine gennaio 2025.

Il piano economico-finanziario 2024-2030 allegato al progetto — oggetto di revisione entro fine anno — prevede che «ad eccezione di distribuzioni di utili pari a 15 milioni circa per ogni esercizio dal 2024 al 2030, il Piano non prevede ulteriori distribuzioni in favore degli azionisti. Nelle carte sono contenuti gli andamenti dell’evoluzione nei prossimi anni. I ricavi lungo l’arco temporale 2024-2030 avranno un tasso di crescita annuale composto del 2%, dai 4 miliardi del 2024 ai 4,5 miliardi del 2030; un ebit negativo nei primi cinque anni (da — 494 milioni nel 2024 fino a — 589 del 2028) per tornare positivo nel 2029 e 2030 (367 milioni). Reddito netto negativo dal 2024 al 2028 (da — 523 a — 599) e positivo di 80 milioni nel 2029 e di 317 milioni nel 2030.

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