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Btp Italia, dal retail 6,5 miliardi. Sottoscritti 190mila contratti


Il Btp Italia conferma il proprio appello tra i piccoli risparmiatori. La fase dedicata al mercato razionale del collocamento del titolo di Stato per proteggersi dall’inflazione se è chiusa con un incasso di 6,5 miliardi di euro. Oggi sarà la giornata dedicata agli investitori istituzionali e si conoscerà anche il rendimento definitivo, che potrà essere confermato o rivisto al rialzo rispetto al tasso minimo garantito dell’1,85% diffuso prima della partenza dell’operazione.

GLI INVESTITORI

Il risultato è in linea con le prime fasi di altre edizioni del Btp Italia. A giugno 2022 l’incasso fu di 7,2 miliardi, a novembre dello scorso anno furono sfiorati i 7,3 miliardi. Le edizioni precedenti viaggiavano tra 3 e 4 miliardi di euro. Nello storico dei collocamenti spicca poi il record del 2020. Quell’anno il Btp Italia fu pensato per finanziare la risposta alla pandemia e fu accolto da famiglie e risparmiatori con una domanda di quasi 14 miliardi di euro, cui si sommarono nell’ultimo giorno altri 8,3 miliardi dagli investitori istituzionali.

La cifra di 6,5 miliardi arrivati ​​da 190mila sottoscrittori pareggia inoltre l’ammontare dei titoli in scadenza ancora nei portafogli di quanti avevano acquistato il titolo del 2020. Si tratta di circa 6 miliardi di Btp, parte dei 18,5 miliardi di Btp Italia in scadenza quest’anno, su 64 miliardi ancora in circolazione.

Oggi sarà la volta degli istituzionali. Negli ultimi mesi il Tesoro ha visto crescere la domanda di debito pubblico italiano degli investitori esteri. L’Italia ha potuto contare sui giudizi favorevoli delle agenzie di rating nonché sul restringimento del differenziale di rendimento tra i buoni poliennali a dieci anni ei Bund tedeschi, che ieri è sceso a 96 punti per risalire una fine seduta attorno a quota 98.

LE PREVISIONI

Secondo gli analisti di Barclays, lo spread potrebbe addirittura scendere fino a quota 70 nei prossimi mesi. La banca d’affari, infatti, in un recente rapporto, ha rivisto la forchetta dei propri target per il differenziale tra Btp e Bund che da 90-140 punti base, passa a 70-120. In deciso calo invece i rendimenti, in scia ai deboli dato macro americani, che danno fiato alle scommesse per un taglio dei tassi. Quelli dei bond italiani sono scesi al 3,488%, in flessione di 4,5 punti base, per la prima volta dallo scorso febbraio sotto la soglia del 3,5%.

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