Stefano Oppo e Gabriel Soares, premiata ditta nel Canottaggio per l’ultimo appuntamento con la storia del doppio Pesi Leggeri. Una specialità, anzi una categoria (i Pesi Leggeri) prossimi all’uscita dal programma olimpica per favorire l’ingresso dell’attività Beach Sprint nell’ambito del canottaggio costiero. Una finale onorata nel miglior dei modi, con lo spessore dell’Italia ancora una volta in evidenza. Mai giù dal podio tra Mondiali, Europei e tappe di Coppa del Mondo. Il bronzo di Tokyo migliorato ancora, con Soares bravo a raccoglier nel miglior dei modi la pesante eredità di Pietro Ruta affiancando felicemente Oppo sin dalla prima uscita nel 2022.
L’Italia, nei duemila metri di gara, non si scompone di fronte alla partenza a razzo della Grecia. Soares e Oppo mantengono la scia dell’Irlanda, campione olimpico uscente e imbattuto dal 2019, gestendo le proprie energie in maniera intelligente. Gli irlandesi, allenati dal barese Antonio Maurogiovanni, risucchiano la palata ellenica e si portano al comando. Poco prima dei 1500, gli azzurri fanno altrettanto senza mai distrarsi respingendo negli ultimi 200 metri gli incalzanti attacchi. E’ il secondo argento dopo quello vinto mercoledì dal 4 di coppia. Domani la spedizione azzurra conclude la sua avventura olimpica con la finale storica dell’otto femminile.
«Volevamo l’oro, la speranza la avevamo, poi abbiamo fatto la gara per mantenere l’argento – afferma Soares (Marina Militare) — Oggi è stata la last dance perfetta per i pesi leggeri alle Olimpiadi, non potevamo sbagliare e tatticamente infatti non abbiamo sbagliati nulla, non farei niente di diverso se dovessi ripetere la regata».
Soares è nato a Iguazou, cuore delle cascate meraviglia del mondo. Arriva in Italia, seguendo mamma Silvana a Bellagio (Como) dopo la separazione dal padre, per poi stabilirsi nel comasco. «Sono stato avviato al canottaggio per sfogare la mia iperattività».
«Dedico questa medaglia alla mia fidanzata e alla mia famiglia, sono una parte importante di questa storia e oggi finalmente sono qui dopo che purtroppo non erano potuti venire, ovviamente, a Tokyo – ricorda il carabiniere Oppo, sostenuto da un’ampia delegazione di supporters arrivata da Oristano — Questa medaglia significa tanto, sono tre anni che ci lavoriamo e quindi è importante per tutto il movimento, eravamo sicuri dei nostri mezzi e lo abbiamo dimostrato, grazie anche al lavoro degli anni precedenti con Pietro a questo lungo periodo insieme a Gabriel, dal quale ho imparato a dare più attenzione ai dettagli».
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