«Sinner è in controtendenza rispetto allo spirito creativo tipicamente italiano, sembra programmato»
Un’amicizia nata sul campo, letteralmente, quando erano ragazzi. Poi “cresciuta”, sulla terra rossa, di sfida in sfida, fino a diventare “moschettieri” del tennis italiano: erano due dei quattro membri della squadra vincitrice della Coppa Davis, la prima per il Paese, nel 1976. E ora un legame, forse ancora più solido, maturato a bordo campo. Paolo

