AURONZO Subito prove di 4-2-3-1 sotto le Tre Cime di Lavaredo. Al secondo giorno di ritiro, Baroni imposta immediatamente il lavoro sul nuovo modulo di partenza, sia pure con trequartisti provvisori (Pedro e Vecino), perché l’ultimo arrivato Dele-Bashiru (una belva a livello fisico) si limita solo a qualche scatto in modo differenziato. Tutti i nuovi acquisti stavolta in campo, Tchaouna oltre Noslin in attacco. Castellanos sembra in grande spolvero, segna in partitella e ingaggia un duello con Provedel sino all’ultimo minuto. A fine seduta, proprio il portiere biancoceleste esterna le sue sensazioni ai microfoni ufficiali del club: «Si sta creando un gruppo nuovo, uno staff nuovo arrivato con tanto entusiasmo. Dobbiamo pensare solo a lavorare, trovare condizione, recepire i messaggi del mister. Che terzo anno mi aspetto? Voglio solo pensare a fare del mio meglio, per la mia squadra, per la Lazio. Non ho altri pensieri. Purtroppo ho avuto un infortunio che mi ha tenuto fuori un po’, più importante rispetto a quello che pensavamo all’inizio, ma adesso sto bene, sono carico». Nessun dualismo con Mandas, il secondo: «Non mi mette in difficoltà, noi siamo dei professionisti, siamo qui per fare del nostro meglio, pensando di crescere, di fare di ogni situazione un qualcosa che possa dare un contributo alla squadra. Ha dimostrato di essere molto bravo, sono contento di lavorare con lui, posso migliorare guardandolo. Si lavora bene con lui, ha un ottimo spirito. Devo migliorare tanto, dovrò capire bene le richieste de mister per essere il più congeniale possibile. Dovrò migliorare in tutti i fondamentali per essere sempre più preciso».
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Continuità
Il gruppo dietro rimane solido: «Il fatto che stiamo dando una continuità a livello di linea difensiva è una buona base, ci conosciamo, iniziamo a capire le peculiarità di ognuno di noi.
Abbiamo già lavorato per qualche anno a quattro, la richiesta magari sarà differente, l’interpretazione può variare. Dovremo capire bene ciò che ci chiederà l’allenatore. Il processo però credo che possa essere facilitato in virtù del fatto che ci conosciamo. Dopo un’annata di un secondo posto si era creato un certo entusiasmo. L’ultima è stata una stagione più difficile, c’è stato qualche addio di ragazzi che hanno dato tantissimo per la Lazio. Un po’ meno entusiasmo da parte della nostra gente è comprensibile. Il nostro tifoso va conquistato, dobbiamo farlo col nostro spirito, determinazione, ciò che proveremo a portare dentro al campo.
Europa League? È doveroso avere questo tipo di pensiero, rappresentiamo una piazza importante. Dobbiamo cercare di migliorare il percorso dell’anno precedente, in campionato dobbiamo cercare di arrivare più in alto, magari sognando qualcosa di importante. E anche l’Europa League: andare avanti su più competizioni ti può dare qualcosa in più dal punto di vista dell’autostima e della mentalità».
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