In aumento gli impieghi a famiglie e settore privato. In giugno i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del sistema europeo delle banche centrali, sono aumentati dell’1,1% sui 12 mesi (+0,7% nel mese precedente) a 8 miliardi. Lo certifica Bankitalia nel report ‘Banche e moneta’. La metodologia fa riferimento a statistiche armonizzate, prodotte secondo i criteri comuni stabiliti nell’ambito dell’Eurosistema per mezzo di Regolamenti BCE. I prestiti alle famiglie sono aumentati dell’1,8% (1,5% nel mese precedente) a 2 miliardi mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dello 0,3% (-1,4% nel mese precedente).
I depositi del settore privato sono cresciuti dello 0,5% (3,8% in maggio). L’incremento è meno evidente di maggio ( 3,8%). La raccolta obbligazionaria è aumentata dell’1,4% (era diminuita dello 0,2% in maggio). Il Taeg — che è il parametro per determinare il «tasso soglia» oltre il quale gli interessi su un prestito sono considerati usurari — sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è collocato al 3,60% (3,58% in maggio). La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino ad 1 anno è stata dell’8,8% (7,2 nel mese precedente). Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo era al 10,15% (10,18% a maggio). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari a 3,61% (contro 3,66%) quelli per importi fino a 1 milione sono stati pari al 4,17% mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,32%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,67% (0,70% nel mese precedente).
Le risultanze diffuse ieri da via Nazionale rispecchiano l’analisi disegnata dal Governatore Fabio Panetta nelle considerazioni finali lette il 30 maggio.
LA VISIONE DI PANETTA
Nell’ultimo anno «è proseguita, con minore intensità, la flessione dei prestiti alle imprese», ha spiegato il numero uno di Palazzo Koch -. Si tratta di un andamento che merita attenzione: un’adeguata disponibilità di credito è essenziale per sostenere gli investimenti e favorire la ripresa produttiva — soprattutto per le aziende più piccole, che incontrano maggiori difficoltà di accesso a fonti alternative di finanziamento».
Le evidenze disponibili «suggeriscono tuttavia che la contrazione dei prestiti riflette principalmente la debolezza della domanda, più che un inasprimento delle condizioni di offerta da parte delle banche».
La prospettiva di Panetta era incoraggiante. I sondaggi presso le imprese «mostrano che la quota di società che segnalano difficoltà di accesso al credito è in calo in tutti i settori e per tutte le classi dimensionali. Questa indicazione è avvalorata dai dati di bilancio delle imprese. Negli ultimi anni l’autofinanziamento è aumentato più degli investimenti, anche per le aziende minori, riducendo progressivamente — fino ad annullarlo — il fabbisogno di risorse esterne».
A maggio 2025 i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), erano aumentati dello 0,7% sui dodici mesi (1% nel mese precedente).
I prestiti alle famiglie sono cresciuti dell’1,5% (1,3% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dell’1,4% (-0,8% nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati del 3,8% (1,9% in aprile); la raccolta obbligazionaria è diminuita dello 0,3% (era cresciuta dello 0,% in aprile).
Sempre a maggio 2025 il Taeg sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è collocato al 3,58% (3,67% in aprile); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 7,2% (9,3% nel mese precedente). Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è posizionato al 10,18% (come nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,66% (3,76% nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione sono stati pari al 4,22%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,31%.
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