23.07.2025
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Economy

Banche, pagelle in anticipo. esami superati a pieni voti


Nelle scuole gli esami sono terminati e gli studenti hanno avuto le pagelle. I banchieri invece, hanno ancora un paio di settimane di scrutini e le schede di valutazione, quest’anno, saranno pubblicate a ottobre, in anticipo rispetto agli altri anni, quando uscirono prima di Natale. La previsione che si sta delineando nel corso delle prove ( Dialogo di vigilanza ) in fase di svolgimento in questi giorni, secondo quanto risulta al Messaggero , è che le pagelle “Srep” delle principali banche, riporteranno un voto scolastico medio di 8+.

LA RESILIENZA

Le interlocuzioni bilaterali concentrate proprio in questi giorni tra i gruppi di vigilanza congiunti (Jst) — formati da uomini della Bce e figure delle banche centrali del paese di riferimento — e i singoli istituti, puntano a condividere i giudizi che la Vigilanza si è formata nei mesi precedenti durante i confronti periodici sulle varie attività.

Come gli altri anni, anche nel 2025 Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bpm, Mps, Bper, gruppo Iccrea e le altre saranno promosse a pieni voti, qualcuna meglio del 2024. Pertanto gli indici patrimoniali che esprimono la solidità, saranno molto adeguati.

Questi specifici esami Srep consistono nel sintetizzare i risultati emersi dall’andamento gestionale dell’anno e nell’indicare alla banca le azioni da intraprendere per l’anno successivo al fine di migliorare.

L’esame mette a fuoco la situazione dell’intermediario in termini di requisiti patrimoniali nonché di gestione dei rischi.

Gli Srep, introdotti nel 2004 con Basilea 2, nel corso degli anni hanno subito evoluzioni. I requisiti patrimoniali per le banche, noti come «primo e secondo pilastro», sono stabiliti da normative europee e nazionali per garantire la stabilità del sistema finanziario. Il primo pilastro definisce i requisiti patrimoniali minimi che le banche devono rispettare per far fronte ai rischi tipici della loro attività: il primo pilastro parte dal capitale di primaria qualità (CET1) minimo da detenere nella misura del 4,5%

Il secondo pilastro riguarda il controllo prudenziale, dove le autorità di vigilanza valutano l’adeguatezza dei sistemi di gestione dei rischi pari al 2,5%: è un cuscinetto di sicurezza che torna utile in caso di crisi momentanee. Di recente è stato utilizzato dalle banche durante il periodo Covid che è stata, come è noto, un’emergenza straordinaria.

LE SOGLIE

Terza componente i cosiddetti Excess Capital che ammontano a circa 4-5 punti percentuali e sono costituiti dagli utili non distribuiti e messi a riserva.

Quindi c’è un buffer di natura sistemica, proporzionato alle dimensioni dell’istituto: in media si aggira tra 0,5-1 punto percentuale ed è un ulteriore puntello di sicurezza

Si passa infine al Pillar 2 requirement, che è il requisito di secondo pilastro equivalente a 2-2,2% e che è variabile da banca a banca in funzione di varie caratteristiche.

Oltre al capitale minimo da detenere, la normativa prudenziale prevede che debba essere rispettata una guidance, sempre costituita da capitale primario (cd Pillar 2 Guidance) che è mediamente pari all’1,5% ed è funzionale alla resilienza del singolo istituto ad eventi di stress.


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