01.08.2025
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Politics

«Avrà potestà legislativa e autonomia finanziaria»


Roma non è una città come le altre e presto avrà i poteri che spettano a una vera Capitale. Con il via libera dei Consiglio dei ministri al disegno di legge costituzionale si è fatto un primo passo fondamentale per dare alla città eterna quello che merita. Ovvero: potestà legislativa e autonomia finanziaria. «

Grazie a questa riforma, frutto di un lavoro condiviso con la Regione Lazio e il Campidoglio, potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce», le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Roma Capitale, cosa prevede il Ddl? Il ddl, arrivato oggi in Cdm, come già anticipato, modificherà l’articolo 114 della Costituzione, quello che definisce la struttura della Repubblica insieme a Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni. La riforma prevede che la Capitale potrà legiferare su undici materie: trasporto pubblico locale; polizia amministrativa locale; governo del territorio; commercio; valorizzazione dei beni culturali e ambientali; promozione e organizzazione di attività culturali; turismo; artigianato; servizi e politiche sociali; edilizia residenziale pubblica; organizzazione amministrativa di Roma. Inoltre si attribuiranno alla città le «condizioni peculiari di autonomia amministrativa e finanziaria nel rispetto dell’articolo 119».

Le reazioni. Il plauso è bipartisan. E ovviamente arriva anche dal sindaco Roberto Gualtieri, che definisce il ddl una «svolta» precisando che il testo approvato è stato totalmente «condiviso» tra Campidoglio e palazzo Chigi durante tutto l’iter. Insomma, per Gualtieri l’importante è il «testo in sé del governo» ma anche il «coinvolgimento e l’interlocuzione serrata» tra lui e la premier Meloni. Palazzo Chigi aveva promesso un’accelerata, facendo trapelare l’intenzione di portare il testo in Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. E così è stato. Soddisfatto il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani che rivendica il successo anche come «compimento di una battaglia storica di Berlusconi». La ministra per le riforme Elisabetta Casellati parla di legge «rinforzata» che avrà il compito di modificare l’ordinamento. Tra coloro che più hanno lavorato al dossier, certamente il senatore di FdI Andrea De Priamo e che ha espresso forte apprezzamento e ringraziato Giorgia Meloni per il lavoro portato avanti, che renderà possibile vedere nascere «non una nuova Regione, ma un ente a sé con poteri adeguati al ruolo della Capitale».

I tempi della legge ordinaria. Ora sul tavolo i tempi e la discussione per la legge ordinaria, oltreché costituzionale. E per il sindaco ora c’è solo una parola d’ordine: «condivisione». «L’auspicio è che la legge costituzionale e quella ordinaria vadano di pari passo. E soprattutto che questo spirito di collaborazione e condivisione prosegua durante l’iter legislativo», ha sottolineato Roberto Gualtieri spiegando che il testo se «condiviso» con Roma avrà certamente «un’ampia maggioranza parlamentare» e questo porterebbe ad «un’approvazione, anche entro questa legislatura». Questa è una condizione «necessaria e non solo auspicabile». In ogni caso, almeno per il momento, sia il centrodestra sia centrosinistra, si godono il risultato.

Le parole di Giorgia Meloni. «La Capitale d’Italia è Roma. E Roma non è una città come le altre», ha affermato la presidente Meloni, sottolineando che «è impietoso il paragone con le altre Capitali europee e mondiali, che godono di status particolari e sono delegate ad esercitare poteri specifici». Questo ddl segna «un altro impegno mantenuto, perché tutte le nazioni serie e degne di questo nome si rendono conto di quanto siano importanti la credibilità, il prestigio, l’autorevolezza della propria Capitale». 


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