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Il buio può coprire anche il luccichio delle medaglie. «Ho preso la pistola in mano, volevo ammazzarmi» racconta Giuseppe Gibilisco ripercorrendo quanto l’atletica gli abbia dato e quanto gli abbia tolto nel corso della sua vita. Il 45enne siciliano è detentore del record nazionale di salto con l’asta (5,90), ottenuto in occasione della vittoria ai Mondiali di atletica del 2003 a Parigi. L’anno successivo quell’oro, arrivò il bronzo olimpico ad Atene. Vediamo cosa ha detto.
Il momento più nero
«Mi sento un miracolato, anzi un sopravvissuto». Gibilisco ha raccontato alla Gazzetta dello Sport: «A un certo punto ho anche pensato di ammazzarmi e, da finanziere, ho preso in mano la pistola d’ordinanza.
Mi ha salvato un amico giornalista, l’unico che è mi stato vicino in quei momenti». Ha conosciuto in prima persona la faccia più vera della povertà: «Non mi vergogno a dire che il mio conto in banca era arrivato a 43 euro. Per difendermi ho venduto anche la macchina che mi ero comprato dopo il bronzo olimpico».
Il rischio di finire in galera
L’atletica gli ha anche dato tanto, soprattutto nei primi anni della sua carriera: «Da ragazzino avevo preso una brutta strada e, senza lo sport, sarei sicuramente finito in galera. Mi sentivo invincibile, invulnerabile. Invece ero fragile e solo nella fatica dell’allenamento quotidiano ho trovato un senso alla mia vita». Poi però è arrivata la sentenza doping: «Sono cresciuto, mi sono posto degli obiettivi. Che poi ho raggiunto, ma lì è stata anche la fine. Ero solo contro tutti, accusato di doping. Anzi, presunto doping».
Il legame con Pantani
Gibilisco ripercorre le tappe del processo per doping: «Il tribunale antidoping del Coni è riuscito a rovinarmi la carriera proprio quando ero all’apice. Ora fortunatamente le cose sono cambiate, c’è più rispetto per gli atleti. E forse ha contribuito anche il mio caso, come quello di Pantani. Un gigante, una vittima. Spesso vado a piangerlo sulla sua tomba».
La nuova vita
Gibilisco oggi è assessore allo Sport e al Tempo Libero a Siracusa, nella sua città natale. Sui suoi progetti ha raccontato: «A gennaio partiranno i lavori per il nuovo palazzetto che permetterà a velocisti e saltatori di allenarsi anche in inverno. A due chilometri poi c’è il campo sportivo, per atletica e rugby, che è già pronto. Il mio sogno è creare un polo del salto con l’asta e allenare i ragazzini»
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