Vendite di auto ancora in calo in Italia. Mentre il governo taglia i fondi al settore, a ottobre le immatricolazioni di nuovi veicoli sono state 126.488, il 9% in meno dello stesso mese dell’anno scorso. È il terzo calo consecutivo dopo una flessione dell’11% a settembre e del 13% in agosto. Da inizio anno sono state comprate invece 1.328.663 auto, l’1% in più dello stesso periodo dell’anno scorso. Il mese scorso giù anche le vendite delle elettriche a quota 4.963 vetture, in diminuzione del 13,3% rispetto all’anno precedente, con una quota di mercato al 3,9% (dal 5,2% di settembre e dal 4,1% dell’ottobre 2023).
Tutta la filiera del comparto auto continua nel frattempo a protestare contro l’esecutivo per la riduzione di 4,6 miliardi al fondo automotive, in attesa del tavolo convocato per il 14 novembre dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso. Gli operatori lamentano soprattutto l’incertezza generata dalla mancanza di una politica chiara del governo sulla transizione energetica, ma anche la necessità di un cambio di rotta da parte dell’Unione.
LA TRATTATIVA
Intanto si riaccende lo scontro tra l’Europa e la Cina sulle importazioni delle e-car. Pechino ha presentato un ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro i dazi imposti da Bruxelles sui veicoli elettrici in arrivo dal Paese asiatico. La Cina «si oppone con fermezza» alle tariffe dell’Unione europea entrate in vigore il 31 ottobre che nel complesso, sommando la tassa del 10% già in vigore, arrivano fino al 45% per una durata di cinque anni. E ora il rischio è che arrivino anche rappresaglie su alcuni prodotti lattiero-caseari europei importati dal Dragone. Misure che potrebbero colpire anche l’agroalimentare made in Italy. Nel mirino di Pechino ci sono poi anche il rialzo dal 15 al 25% delle aliquote sulle importazioni di auto di grossa cilindrata, una mossa che danneggerebbe soprattutto i produttori tedeschi.
Tornando al mercato italiano, vanno ancora male le vendite di Stellantis, la società nata dalla fusione fra Fiat Chrysler e la francese Psa. Il mese di ottobre si è chiuso con 31.924 immatricolazioni in Italia, in calo del 27,8% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La quota di mercato è scesa dal 31,7% al 25,2%. Nei dieci mesi il gruppo ha venduto 397.232 (-8%). Il modello più venduto in Italia resta tuttavia la Fiat Panda (con 7.012 unità), seguita dalla Dacia Sandero (4.941) e dalla Jeep Avenger (4.574).
I SEGNALI
«Nel mese di ottobre il mercato auto italiano si mostra nuovamente in importante ribasso dopo due mesi consecutivi in calo a doppia cifra, proseguendo un trend che rischia di portare in rosso anche il consuntivo di fine anno», commenta Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia, l’associazione dei costruttori. «La crisi della domanda in Italia e più in generale in Europa, con la conseguente contrazione dei volumi produttivi hanno creato una situazione di gravissima difficoltà» e secondo l’Anfia è quindi «assolutamente da ripristinare il fondo automotive pluriennale, le cui risorse sono ossigeno indispensabile per la nostra filiera». Per l’Unrae, l’organizzazione che riunisce le case estere, è inoltre fondamentale «rifinanziare l’Ecobonus per i prossimi anni».
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