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«Aumentano divinazioni ed evocazioni online»


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Demonizzare in toto l’intelligenza artificiale è un approccio semplicistico e apocalittico nel guardare alle nuove frontiere della tecnologia. Ma diverso, e tutt’altro che metaforico, è il caso in cui è la stessa IA a essere impiegata in pratiche contrarie alla dottrina cattolica.

La presentazione di un report sull’applicazione dell’IA nelle nuove forme di neoccultismo ha fatto saltare dalla sedia i padri esorcisti presenti al XV convegno dell’AIE (Associazione Internazionale Esorcisti). «Si tratta di un ambito ancora poco studiato, ma con la democraticizzazione del Metaverso, queste pratiche sono destinate ad aumentare», spiega la criminologa Beatrice Ugolini, docente a contratto nel Master di Criminologia Unicusano in Linguaggi occultistico-esoterici — che è stata chiamata a redigere questo report.

Perchè è stata contattata dai padri esorcisti?

«I padri esorcisti mi hanno chiamata per chiedermi una relazione specifica sulle correlazioni tra il neoccultismo (l’occultismo contemporaneo) e l’intelligenza artificiale. La mia relazione si colloca esattamente in questo ambito».

Quali sono le caratteristiche principali dell’occultismo contemporaneo che lo rendono così diverso dal passato?

«L’occultismo contemporaneo presenta delle novità rispetto all’occultismo dei secoli passati. È «smart». Oggi ricerchiamo tutto ciò che è smart (una persona smart, una soluzione smart), anche il neoccultismo tende verso questa direzione. Questo significa lo snellimento e la semplificazione delle procedure rituali: viene meno tutto quell’apparato cerimoniale che aveva caratterizzato la magia e l’occultismo nei secoli precedenti».

Potrebbe farci un esempio pratico di questa semplificazione?
«Prendiamo l’esempio dell’area rituale, come tracciare un cerchio per compiere una procedura cerimoniale, ad esempio per l’evocazione di un demone. Nei secoli passati, la magia prevedeva prescrizioni molto rigide e minuziose: si doveva tracciare un cerchio (cosa nota nell’immaginario comune e corrispondente alla verità). Il mago doveva porsi all’interno di questo cerchio, utilizzando strumenti specifici, caratteri magici, occultistici o astrologici, e seguendo tempi e modalità precise.
Attualmente, questa prescrizione è molto semplificata.

Ad esempio, il cerchio viene anche solo visualizzato. Questo è un cambiamento notevolissimo, che sposta l’importanza dalla procedura rituale (come oggetto da seguire minuziosamente) alle capacità del soggetto. Tutto l’apparato cerimoniale di caratteri e simboli viene estremamente semplificato, anche se vengono mantenuti riferimenti ai sigilli (immagini simboliche tuttora conosciute)».

Cosa intende esattamente quando dice che il cerchio viene «visualizzato»?
«Intendo un’immagine che viene interiorizzata nella mente del soggetto. Vorrei precisare che questo non significa che la magia tradizionale sia scomparsa, ma che ad essa si è affiancato un altro modo di praticare la magia».

E in che modo l’intelligenza artificiale entra in questo scenario?
«L’intelligenza artificiale, e tutto ciò che ha a che fare con il suo mondo, porta all’occultismo nuovi strumenti e nuove possibilità di praticare magia e occultismo. Va detto che l’informatica e l’avvento di internet avevano già offerto delle possibilità. Già da decenni, la magia poteva essere ricercata come informazione o praticata con l’ausilio di siti internet, come nel caso della divinazione online (letture gratuite di tarocchi).
L’avvento di internet è stato più graduale rispetto a quello dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, il vero cambiamento con l’IA è che, pur continuando a passare attraverso questi siti, essi ora utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale».

E quali sono i risultati concreti di questa integrazione degli algoritmi?
«L’intelligenza artificiale rende le previsioni offerte all’utente maggiormente articolate e personalizzate. Questi sistemi si basano su algoritmi avanzati che incrociano profili e preferenze personali, per cui la lettura che viene fornita appare più approfondita e calzante. Questo è reso possibile dal fatto che tutti noi lasciamo tracce digitali su internet. Non è detto che la predizione sia più vera, ma è sicuramente più piacevole, accattivante e attira di più l’attenzione di chi legge.

Oltre alla divinazione, quali altre modalità di occultismo sfruttano l’IA?
«Un’altra modalità che utilizza l’intelligenza artificiale è quella dei Griefbots. Si tratta di programmi sviluppati da aziende private che consentono di comunicare con i defunti. I Griefbots utilizzano le tracce digitali in maniera esplicita per formulare programmi che permettono ai familiari rimasti di comunicare con una sorta di avatar del defunto. È una modalità molto particolare di comunicazione con i defunti rispetto a quella che conosceva l’occultismo tradizionale. Esistono poi anche siti che offrono evocazioni con i demoni.

E cosa propongono?
«Diverse forme di occultismo utilizzando un linguaggio di programmazione visuale per principianti (Scratch). È un servizio a pagamento che insegna a fare evocazioni, invocazioni e divinazioni. L’aspetto più particolare, che riguarda l’evocazione dei demoni, è che il curatore di uno di questi siti afferma che la tecnomanzia è un modo per ospitare il demone all’interno del corpo elettrico (hardware, software), dove diventa un’immagine in movimento. Prevedono esplicitamente di ospitare il demoniaco attraverso l’intelligenza artificiale. Praticamente, il codice riprende le immagini simboliche della magia tradizionale e le trasforma in effigi digitali che consentono l’interazione tra l’utente e il computer. Il codice diventa immagine e in quell’immagine è contenuto il demone. Questo non è una mia interpretazione, lo dicono proprio loro».

Finora abbiamo parlato di forme ibride. Qual è il grado più avanzato di correlazione tra IA e occultismo?
«La forma più rilevante e affinata si trova nel piano della realtà virtuale (VR). Queste piattaforme sono già state sviluppate e ospitano spazi dedicati, ad esempio, alla meditazione trascendentale o simulano i percorsi dell’alchimia.
Attualmente, l’accesso alla realtà virtuale e al Metaverso è confinato a pochi, perché richiede dispositivi e una certa expertise. Tuttavia, ritengo che quando la VR diventerà più accessibile a più persone, anche le pratiche occultistiche lo saranno».


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