22.10.2025
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Economy

Assegno inclusione, ecco cosa serve dopo il rinnovo per ricevere il beneficio: tempi e obblighi


Con il rinnovo dell’Assegno di inclusione (Adi) cambiano anche i passaggi per la verifica dei requisiti e degli impegni previsti per i beneficiari. Lo ha comunicato l’Inps con il messaggio n. 3048/2025, spiegando che il rinnovo comporta una nuova valutazione dei bisogni del nucleo familiare e l’aggiornamento dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa.

In concreto, dopo aver presentato la domanda di rinnovo, le famiglie dovranno incontrare gli operatori dei Centri per l’Impiego (CPI) per aggiornare l’analisi multidimensionale, ossia la mappa delle esigenze e delle potenzialità del nucleo. Chi è inserito in un percorso di attivazione lavorativa dovrà poi sottoscrivere – o rivedere – il cosiddetto Patto di servizio personalizzato.

Chi riguarda e come funziona il rinnovo

Le nuove indicazioni si rivolgono soprattutto ai nuclei che hanno già beneficiato delle diciotto mensilità iniziali dell’Adi e che hanno richiesto la proroga per altri dodici mesi, come previsto dal decreto-legge 48/2023, convertito nella legge 85/2023.
In questi casi, i beneficiari devono presentarsi ai Servizi Sociali entro 120 giorni dalla firma del Patto di Attivazione Digitale (PAD) – che, per le domande di rinnovo, coincide con la data stessa della richiesta.

Anche se l’esito della domanda arriva a ridosso della scadenza dei 120 giorni, l’Inps precisa che restano comunque garantite le prime tre mensilità del contributo.

La revisione dei percorsi di inclusione

Al primo incontro utile, i Servizi Sociali verificheranno i percorsi già avviati durante il precedente periodo di sostegno, valutando se siano ancora coerenti con la situazione della famiglia. Eventuali modifiche o conferme verranno registrate nei sistemi informativi dedicati.

Se necessario, potranno essere fissati nuovi appuntamenti entro 90 giorni, per approfondire la valutazione. Al termine di questa fase, saranno aggiornati gli impegni contenuti nei Patti di inclusione sociale e lavorativa, insieme alle relative scadenze di incontro con i Servizi Sociali e i CPI.

Attivazione lavorativa: tempi e obblighi

Chi partecipa a un percorso di attivazione professionale ha 60 giorni di tempo per firmare il Patto di Attivazione Digitale Individuale (PADI), se non già sottoscritto, e recarsi successivamente al CPI per la stipula o l’aggiornamento del Patto di Servizio Personalizzato (PSP).

L’Inps precisa che i percorsi di inclusione possono proseguire anche se, nel frattempo, l’erogazione del beneficio economico è sospesa. Se il CPI ha già aggiornato o rinnovato il PSP al momento della domanda di rinnovo, il termine dei 60 giorni viene prorogato di ulteriori 90 giorni, purché sia stata completata la nuova analisi multidimensionale.


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