20.10.2025
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assalto (con nube tossica di ammoniaca) respinto dai droni


Una nube tossica di ammoniaca avvolge la regione di Pokrovsk, nell’Oblast’ di Donetsk, in Ucraina. È qui che i russi, come riporta Euromaidenpress, hanno lanciato uno dei loro più «grandi e disastrosi» attacchi della guerra (a dir loro). Un «disperato tentativo» di sfondare le linee ucraine e liberare le loro forze accerchiate.

L’avanzata russa

Che la Russia stia cercando di avanzare in quella zona è confermato anche dallo stesso ministero degli Esteri di Mosca. Le truppe, secondo il bollettino del 14 ottobre, «hanno continuato l’avanzata nei quartieri orientali» della cittadina di Myrnohrad, pochi chilometri a nord-est di Pokrovsk. Il Cremlino ha aggiunto che le forze di Putin hanno conquistato un altro insediamento nella stessa regione, quello di Balagan. Ma nell’ultimo assalto, l’ idea di cogliere gli ucraini di sorpresa è fallita: poiché le unità ucraine si sono coordinate rapidamente per contrastare la minaccia.

La nube di ammoniaca

Nella regione di Donetsk, l’oleodotto Odessa-Togliatti per il trasporto dell’ammoniaca è stato danneggiato dai bombardamenti dell’artiglieria russa. Lo ha riferito il Comando delle Forze di Supporto delle Forze Armate dell’Ucraina. «Intorno alle ore 11:00 del 9 ottobre 2025, le informazioni preliminari indicano che le apparecchiature della stazione di sezionamento satellitare sulla parte lineare del principale oleodotto per l’ammoniaca Odessa-Togliatti sono state danneggiate a causa del fuoco di artiglieria degli occupanti russi», si legge nella dichiarazione. 

Secondo Yevhen Khlobystov, esperto ambientale e professore presso l’Accademia Kyiv-Mohyla, in determinate condizioni meteorologiche il gas potrebbe contaminare lo strato superficiale del suolo, ma l’impatto ambientale esatto potrà essere valutato solo dopo un’ispezione. L’eventuale contaminazione è probabilmente limitata a diverse decine di metri attorno all’area danneggiata. Ma è vero anche che Mosca, invece, accusa Kiev.

L’attacco con i droni

Le riprese geolocalizzate dei droni ucraini mostrano come hanno individuato i primi gruppi di russi che si dirigevano verso Volodymyrivka e hanno immediatamente attaccato. I velivoli comandati a distanza si sono lanciati sui nemici mentre cercavano di zigzagare sulla strada fangosa. Alcuni hanno perso il controllo, sono finiti nei fossi e sono stati uccisi poco dopo.

  

Un «inferno»

Nel giro di pochi minuti, la stretta strada si è riempita di veicoli russi in fiamme. Gli artiglieri ucraini hanno allora aperto il fuoco. I veicoli corazzati che seguivano hanno rallentato per evitare il caos, mentre i droni ucraini hanno preso di mira i punti più deboli dei veicoli trasporto truppe. La fanteria è scappata in preda al panico, cercando riparo tra le rovine di Volodymyrivka, solo per essere poi braccata da altri droni. 

 

La fuga

Gli operatori ucraini hanno sganciato esplosivi direttamente nei crateri e nelle trincee, uccidendo chiunque fosse in movimento. Chi ha cercato rifugio nelle strutture vicine è stato colpito da ottocotteri pesanti carichi di munizioni di grandi dimensioni. Altri droni hanno distrutto i veicoli immobilizzati con attacchi precisi per assicurarsi che non potessero essere recuperati in seguito.

Il bilancio

L’assalto ha coinvolto sei carri armati e più di quaranta veicoli trasporto truppe e veicoli da combattimento per la fanteria, oltre quaranta motociclette e diverse centinaia di soldati.

 

Le ragioni dietro l’attacco

Perché la Russia ha attaccato? Secondo gli ucraini, voleva aprire una via di rifornimento per le forze intrappolate vicino a Dobropillia. Dopo la precedente detonazione dell’oleodotto di ammoniaca vicino a Russin Yar, i comandanti russi speravano di sfruttare la confusione.

Il gas tossico di ammoniaca, infatti, si è spostato verso ovest, esattamente verso la linea di comunicazione terrestre ucraina, mettendo in grave pericolo i soldati di Kiev. Ma ciò ha significato solo che gli ucraini non hanno potuto rafforzare rapidamente la loro presenza in città, mentre le unità di droni e artiglieria ucraine sono rimaste indisturbate e in grado di rispondere all’attacco.

Le «ingenuità» russe 

I russi, inoltre, davano per scontato che il maltempo avrebbe impedito agli ucraini di utilizzare questi droni. Ma, come mostrano le immagini, gli operatori di diverse brigate e squadre di artiglieria si sono coordinati alla perfezione e hanno salvato la situazione, trasformando il cielo in uno sciame mortale per l’assalto russo.

Le ondate di attacchi russi nei pressi di Volodymyrivka «saranno ricordate come uno dei loro fallimenti più catastrofici nei pressi di Pokrovsk», scrive Euromaidenpress. Con le piogge autunnali che trasformano il terreno in una palude, e gli ingegneri ucraini che minano ogni accesso, questo potrebbe essere stato l’ultimo grande assalto corazzato russo in questa zona.


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