Arianna Meloni, il ruolo nel partito e le responsabilità. Il debutto in tv 30 anni fa e la scalata dietro le quinte

«Arianna, militante da quando aveva 17 anni, sempre penalizzata dal fatto di essere mia sorella». La descrizione, sintetica, è di qualche tempo fa ed è di Giorgia Meloni. Eppure Arianna ha smesso da tempo di essere solo la “sorella di” o la moglie del ministro Francesco Lollobrigida. A chiarirlo, oltre agli attacchi che nelle ultime ore hanno causato la dura risposta di FdI, la scalata dietro le quinte compiuta a via della Scrofa dalla 49enne a Roma. Tutto forse è iniziato trent’anni fa quando, appena 19enne, fece una domanda in tv a Bertinotti, a «Il rosso e il nero» di Michele Santoro, e per l’ansia disse «mai più». Più adatta alla stanza dei bottoni che al palcoscenico, Arianna è passata dall’essere una studentessa di giurisprudenza ad una lunga gavetta all’interno della Regione Lazio, da precaria.

Arianna Meloni, scoppia il caso. La premier: «Vogliono colpirmi, schema già visto con Berlusconi»

La scalata dietro le quinte di Arianna

Da capo della segreteria politica di Chiara Colosimo, alla commissione Trasparenza, la sorella di Giorgia si ritaglia un vero e proprio ruolo di rilievo quando — e siamo nel 2023 — entra nella fondazione An (la cassaforte di FdI) o, soprattutto, quando arriva alla nomina di capo della segreteria politica (con delega alle adesioni) del partito della premier.

Un incarico, quest’ultimo, «che ricopriva già di fatto» ma che è delicatissimo. In sostanza, da lei passa il progetto di strutturare meglio il partito sul territorio e pure liste, candidature e nomi per le elezioni. Non è poco, considerando l’exploit di un partito passato nel giro di pochi anni dallo zero virgola al 30% dei consensi.

In realtà c’è pure chi la vorrebbe ancora più influente. A più riprese si sono rincorse voci e accuse di una sua parte nella commedia delle nomine per le società partecipate (in primis quella dell’ad di Terna Giuseppina Di Foggia). Ricostruzioni da cui è partita poi il tran-tran delle accuse da parte di Matteo Renzi e Iv, e delle risposte compatte del partito di Meloni. Una come Arianna del resto, per ruolo e rango, non sarebbe mai stata lasciata da sola.