Il drammaturgo Antonin Artaud diceva che il surrealismo è una nuova forma di magia. La stessa forse che regala un gioiello appena indossato. Figuriamoci se quest’ultimo porta con sé aspetti fuori dalle righe come una collana a forma di aragosta gigante, un bel paio di labbra rosse tempestata di diamanti che diventano orecchini o addirittura un anello a forma di uovo da cui esce uno scheletro. Nel settore dei preziosi si respira oramai da diverse stagioni un ritorno preponderante all’ influenza dei grandi m aestri del surrealismo . Così, i gioielli assumono forme oniriche assottigliando sempre di più il confine fra arte e gioielleria. L’orecchio è solo una delle parti del corpo, insieme a occhi, nasi, dita e volti, che comparivano regolarmente nella gioielleri a surrealista. Essi popolavano il mondo dei sogni freudiani e il subconscio represso che Salvador Dalí, appassionato collaboratore di Schiaparelli, insieme a Jean Cocteau e Man Ray, saccheggiavano liberamente per trarne ispirazione. A interpretare al megli o la genialità del movimento artistico, oggi, ci pensa la designer francese Lydia Courteille.
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I TEMI
Alcune delle sue collezioni esaltano la bellezza della natura, altre esplorano aspetti oscuri e morbosi della morte, al limite del gotico. L’influenza di Dalì è p iù evidente negli orecchini a forma di aragosta della creativa che riecheggiano il Telefono aragosta del 1936 . Ci sono anche gli “ uomini — albero ” asimmetrici, una spilla a forma di ragno con pietre di luna e un paio di braccialetti, impregnati di più di un’ ispirazione egizia. L’influenza di Man Ray , invece, perdura nel tempo grazie ai nuovi pezzi di Eugenie Niarchos, fondatrice e direttrice creativa del marchio Venyx . La stilista , infatti, per festeggiare i 10 anni di attività, ha creato una collezione ince ntrata sul simbolo sensuale e surrealista dell’artista . Nove edizioni limitate sono tratte dalle opere The Lovers (1936), Glass Tears (1932) e The Venus Restored (1936) e sono state realizzate in smalto, cristallo di rocca, madreperla e pavé di diamanti.
LA RICERCA
Creazioni uniche che solo un collezionista d’arte e un appassionato di gioielli potrebbero sognare. Le collezioni che firma Stephanie Wenk per Sauer sono permeate da costellazioni, dimensioni esoteriche, riferimenti bibliografici, movimenti artistici e studi architettonici e scientifici che hanno fatto progredire il mondo nella storia. Sono gioielli con un significato che va ben oltre l’oggetto da abbellire. Un esempio gli orecchini “Occhio” in oro con rubini, acquamarina, peridoti e diamanti. Gioca nello spazio surrealista anche Solange Azagury — Partridge, la designer britannica autodidatta, amata da celebrities come Scarlett Ingrid Johansson, Rihanna, Cate Blanchett, Katy Perry e Lady Gaga per il suo stile irriverente e colorato. Tutti conoscevano il suo negozio rivestito di velluto a Westbourne Grove, citato dall’Independent come «la gioielleria più idiosincratica di Londra» e spesso scambiato per un bordello.
I MODELLI
Nel 2001 è stata assunta da Tom Ford come direttore creativo di Boucheron, l’azienda parigina di gioielli fondata nel 1858. Ha lavorato lì per tre anni prima di lasciar e il ruolo di creative director per concentrarsi sul suo marchio. La collezione Quatre è tuttora uno dei modelli più venduti di Boucheron e alcuni pezzi da lei disegnati sono stati esposti al Musée des Arts Décoratifs di Parigi. I suoi anelli Hotlips sono uno dei pezzi più rappresentativi della designer. Lanciati per la prima volta nel 1995, sono in oro e argento riciclato e rappresentano l’incarnazione del rossetto perfetto su una bocca, imbronciata e da baciare. Ogni versione è unica come chi la indossa.
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