Autorizzazioni ambientali più veloci per le opere con l’obiettivo di centrare i target del Pnrr e del Piano Energia e Clima al 2030. Ma anche trivellazioni per il gas più vicine alle coste e lo stop definitivo alle nuove concessioni per la ricerca e l’estrazione di petrolio e altri idrocarburi liquidi. Arriva oggi in consiglio dei ministri un nuovo decreto legge del ministero dell’Ambiente, a cui ha lavorato la viceministra Vannia Gava.
Il testo punta a snellire e razionalizzare le procedure di valutazione ambientale dopo l’approvazione del Testo unico per le rinnovabili dello scorso agosto, il cui decreto legislativo è ora incardinato alla Camera.
Non solo, arriva dopo le difficoltà segnalate dal direttore generale del Mase, Gianluigi Nocco, a gestire soprattutto le procedure sul vincolo paesaggistico da parte delle Commissioni del ministero (recentemente sono stati nominati i nuovi componenti della cosiddetta “Commissione Via-Vas”).
PETROLIO
Secondo l’ultima bozza del provvedimento visionata da Il Messaggero, nella valutazione delle opere si darà priorità a quelle dichiarate di «preminente interesse strategico nazionale». Le categorie privilegiate saranno individuate con un decreto del Mase, assieme ai ministeri della Cultura e delle Infrastrutture.
Proprio per superare i contrasti che più volte si sono registrati negli anni tra le decisioni del ministero dell’Ambiente e quello della Cultura si prevedono misure di concerto e l’eventuale intervento straordinario del governo. Lo stop alle concessioni di petrolio e oli minerali (anche misti a gas) non riguarda chi ha già ricevuto permessi e via libera per la ricerca e la lavorazione degli idrocarburi, fino al pieno utilizzo dei giacimenti. Le trivellazioni per il gas, invece, si potranno realizzare non più a una distanza di almeno 12 miglia dalle coste, ma almeno 9, perché, segnala il ministero dell’Ambiente, anche il limite ridotto «sulla base di studi condotti a riguardo, garantisce comunque un elevato grado di sicurezza per i territori circostanti».
LE ALTRE MISURE
Tempi più lunghi, poi, per la vendita del gas da parte del Gestore dei servizi energetici, così da garantire meglio l’obiettivo Ue del 90% degli stoccaggi pieni prima delle stagioni di consumo maggiore. Previsto poi un monitoraggio nazionale per gli interventi urgenti contro il dissesto idrogeologico e una serie di misure per cercare di velocizzare la programmazione e il finanziamento delle operazioni affidate ai commissari di governo. Nel decreto ci sono anche: misure sulle acque reflue e i bacini idrici per il contrasto alla siccità; un rafforzamento delle strutture tecniche nazionali che lavorano sull’economia circolare; una velocizzazione delle bonifiche per riqualificare i terreni contaminati da sostanze dannose entro le scadenze dettate dal Pnrr; il potenziamento del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione.
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