Sono passati dodici anni dall’ultima sfida (era il 2013), uno in più del numero degli scudetti che hanno vinto in Italia: sei Allegri, uno con il Milan e cinque con la Juve, cinque Conte, tre in bianconero e poi quelli con Inter e Napoli. Nessuno come loro in serie A e alla quinta giornata ecco subito lo scontro diretto, Max e Antonio faccia a faccia, tanto per cominciare.
«Loro hanno vinto l’anno scorso e si sono rinforzati tanto, ovvio che siano i favoriti per il titolo» ha spiegato il tecnico rossonero alla vigilia della sfida di San Siro. E figuriamoci se Conte evitava la provocazione: dopo aver minimizzato il faraonico mercato del presidente De Laurentiis, qualche giorno fa, adesso ha respinto al mittente il ruolo di favorito per lo scudetto. «Sono solo giochi mediatici, già era stato folle dire che il Napoli era la squadra più forte nella stagione scorsa, veniva da un decimo posto e doveva ripartire. Milan, Inter e Juve per storia, tradizione, ingaggi e fatturati hanno sempre scritto pagine importanti nella storia del calcio italiano. Sono queste le squadre più forti».
I PRECEDENTI
Il 6 ottobre del 2013 l’ultimo confronto, vinto 3-2 dalla Juve di Conte: in serie A solo cinque confronti, tre vinti da Antonio e uno solo da Max che ereditò la squadra abbandonata dal tecnico pugliese dopo tre titoli. Ci fu la famosa frase con cui divorziò dalla Signora: « Non mi siedo al tavolo di un ristorante da 100 euro con soli 10 euro». Come dire: la Juve non ha la forza economica per affrontare il futuro e allora me ne vado. Uno schiaffo al mondo bianconero, un invito per Allegri che non aspettava altro: accomodandosi a quella tavolata, vinse non tre ma cinque scudetti di fila, lasciando il sesto a Maurizio Sarri. In prospettiva, Conte non aveva inquadrato bene la situazione e meno male che a Napoli, dove aveva avuto a fine maggio la stessa sensazione, ha resistito e aspettato gli investimenti di De Laurentiis, mai così generoso con un suo allenatore. «Ce la andiamo a giocare, come sempre, per i ragazzi sarà una sfida speciale ma non decisiva. Non è stata una settimana fortunata, ho perso Buongiorno e Rrahmani e abbiamo altri problemi ma non vi anticipo niente».
LA STRADA
Il Napoli ha perso anche Olivera e Spinazzola, debutterà a sinistra Gutierrez e tornerà al centro della difesa Juan Jesus. Ancora a punteggio pieno, la squadra campione d’Italia misurerà le ambizioni del Milan che ha recuperato Leao ma solo per una ventina di minuti, non di più.
LE STELLE
Allegri non si è lamentato alla vigilia, anzi, si è quasi divertito a stuzzicare i suoi (vecchi) contestatori. «Non sarà facile fare gol al Napoli, le squadre di Conte sono sempre molto solide. Il Milan in casa a settembre con gli azzurri ha perso le ultime quattro partite. Bisognerà ribaltare questa serie negativa». Mai come questa volta firmerebbe per l’1-0 o qualsiasi altro risultato a corto muso. E attenzione alla sfida nella sfida: i due grandi vecchi arrivati da Liga e Premier per arricchire il nostro campionato, Modric e De Bruyne, potrebbero avere un ruolo decisivo. Stasera e nella volata scudetto di fine stagione.
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