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«All’asta gli oggetti di mamma Moira? Io e Stefano non ti abbiamo avvisato, ma volevamo salvare il circo»


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La storia è questa. Stefano Nones Orfei, figlio di Moira, la regina degli Elefanti, assieme alla moglie Brigitta Boccoli, ha cercato di fare rinascere il grande Circo Orfei, fermo dai tempi del Covid, mettendo all’asta alcuni oggetti appartenuti a sua madre. Un gesto che non è piaciuto a Lara, la sorella di Stefano. Un giudizio che è pesato. Tanto che alla fine l’asta è saltata e nella famiglia Orfei sono rimasti molti nodi non risolti. Ora Brigitta, attraverso le pagine di DiPiù, ha scritto questa lettera alla cognata Lara.

Brigitta Boccoli e il messaggio per la cognata

La decisione di vendere alcuni oggetti «della vostra adorata mamma Moira ha sollevato polemiche, ci sono stati litigi, incomprensioni familiari.

E purtroppo, invece di unirci nel nome di lei, ci siamo trovati più lontani. Ma questa distanza, Lara, non mi appartiene. E nemmeno a te, lo so». Apre così la lettera Brigitta che poi apre il suo cuore perché questa situazione si risolva.

«So — scrive ancora Brigitta al settimanale diretto da Osvaldo Orlandini — che ti sei risentita per non essere stata avvisata dell’asta. Sì, è vero: non sei stata avvertita prima, ma posso dirti che non c’è stato alcun intento di esclusione, nessun piano nascosto. (…) E quando ha deciso di mettere qualcosa in vendita, ha agito per un motivo ben preciso, che dovrebbe essere chiaro anche a te: fare rinascere il Circo Moira Orfei, chiuso dai tempi del Covid».

Le motivazioni

Insomma, Brigitta Boccoli sta cercando di spiegare a Lara che suo marito Stefano «si è mosso senza consultarti perché, per lui e per noi, è stato naturale fare da soli, per proteggerti, come vostro papà Walter disse a Stefano prima di morire. E l’asta non era certo una svendita. Era un omaggio. Accanto era prevista una mostra, bellissima e rispettosa, che celebrava il percorso straordinario di vostra madre. Alcuni oggetti erano in vendita, altri, i più preziosi, i più intimi, erano solo da ammirare». L’intenrzione quindo non era quella di vendere Moira.

Poi scrive ancora: «Voglio sottolineare che vendere, ad esempio, uno degli sgabelli storici che Moira usava per far esibire i suoi elefanti, quando ce ne sono altri otto identici, non significa cancellare il passato. Signi!ca fare spazio a un futuro possibile. Perché questo era lo scopo: iniziare a raccogliere fondi per riaprire il circo. Un circo nuovo, moderno, senza animali, nel rispetto delle sensibilità di oggi, ma con lo stesso spirito, lo stesso nome: Moira Orfei».

Brigitta chiarisce anche a DiPiù che la rinascita parte anche da lei «E tu, con la tua arte, la tua bravura e bellezza sarai parte di questo nuovo circo. Voglio sottolinearlo, perché hai lasciato intendere che io volessi oscurarti dal progetto, ma non è vero».

Però forse c’è dell’altro. «Forse, però, questa vicenda, ha riaperto ferite più antiche. Forse ti ha infastidito l’amore con cui tua madre Moira mi aveva accolto in famiglia, arrivando a dire che per lei ero come una figlia. Se è così, ti capisco. È umano. Ma il mio amore per Moira non ha mai tolto nulla a quello che lei aveva per voi, i suoi figli». Ma «sentivo che eri infastidita dal mio entusiasmo, dalla mia energia, dal mio coinvolgimento. Avevi paura che rubassi il tuo spazio, e ora l’asta ha fatto riaffiorare i fantasmi del passato. Ma Lara, c’è spazio per tutte e due. Il mio obiettivo non è essere la prima donna, ma fare tutto il bene del circo, del nostro circo».

Il consiglio

Brigitta chiude con un consiglio: «Tra fratelli, a volte, si litiga. È capitato anche a me con mia sorella Benedicta. Anni senza parlarci davvero. Poi è bastato condividere un po’ di tempo insieme all’interno di un reality. È bastato avere tempo per capirci… e tutto si è riaperto. Non servono grandi discorsi: serve la voglia di riprovarci. Di ascoltarsi».

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