01.08.2025
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Politics

«Aggressione russa macigno per la Ue. A Gaza situazione intollerabile e fame disumana»


«Una diffusa tendenza alla contrapposizione irriducibile, alla intolleranza alle opinioni diverse dalle proprie, al rifugio in slogan superficiali e in pregiudizi, tra i quali riaffiora, gravissimo, l’antisemitismo, che si alimenta anche di stupidità». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia del «Ventaglio», in corso al Quirinale. «Oggi molti protagonisti della vita internazionale aspirano a essere temuti più che stimati e ammirati». Ha aggiunto Mattarella ricordando come in passato «l’aspirazione di numerosi Stati — grandi, medi e piccoli — fosse di essere, piuttosto che temuti, ammirati per il loro sistema e stile di vita; ed essere, di conseguenza, ascoltati e seguiti». Aspirare a essere temuti più che stimati e ammirati «può, forse, produrre qualche vantaggio nell’immediato ma colpisce, incrina ampiamente e forse azzera, per il futuro, fiducia, prestigio, autorevolezza; e, quindi, stabile ed effettiva influenza nella comunità internazionale. Vengono ignorate le esperienze che la storia presenta con evidenza: autentiche lezioni, da non dimenticare; perché la vita del mondo non inizia oggi e tanto è stato già visto nel passato. I tanti elementi di novità che contrassegnano questa nostra epoca dovrebbero indurre a ben altre scelte».  Una postura, quella dei «decenni scorsi, dopo la seconda guerra mondiale», che «contribuiva a sorreggere la pace sul piano mondiale e ad agevolare lo sviluppo nel mondo», ha spiegato. Oggi, secondo Mattarella, «l’aspirazione di molti protagonisti della vita internazionale ad essere temuti più che stimati e ammirati può, forse, produrre qualche vantaggio nell’immediato ma colpisce, incrina ampiamente e forse azzera, per il futuro, fiducia, prestigio, autorevolezza; e, quindi, stabile ed effettiva influenza nella comunità internazionale. Vengono ignorate le esperienze che la storia presenta con evidenza: autentiche lezioni, da non dimenticare; perché la vita del mondo non inizia oggi e tanto è stato già visto nel passato. I tanti elementi di novità che contrassegnano questa nostra epoca dovrebbero indurre a ben altre scelte», ha aggiunto. 

Gaza

«Sul Medio Oriente è persino scontato affermare che la situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente più grave e intollerabile; e speriamo che alle pause annunciate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco».

Le sue parole sulla situazione a Gaza. «L’incredibile bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza è stato definito un errore. Da tanti secoli, da Seneca a S. Agostino, ci viene ricordato che ‘errare humanun est, perseverare diabolicum’», ha aggiunto. 

Il conflitto ucraino

«Prosegue, angosciosa, la postura aggressiva della Russia in Ucraina: un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani». Dice il presidente della Repubblica parlando del conflitto ucraino. «L’aggressione della Russia all’Ucraina ha cambiato la storia d’Europa. «È ben noto che i Paesi dell’Unione e della Nato che, insieme alla Russia, si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione, se non — come viene enunciato — la convinzione che la Russia, dopo quella all’Ucraina, coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione, a scapito della loro sicurezza se non addirittura della indipendenza di alcuni di essi». «È ben noto — ha sottolineato — che i Paesi dell’Unione e della Nato che, insieme alla Russia, si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione, se non la convinzione che la Russia, dopo quella all’Ucraina, coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione, a scapito della loro sicurezza se non addirittura della indipendenza di alcuni di essi. Questi mutamenti — così profondi e inattesi — hanno provocato, tra le altre conseguenze, un comprensibile disorientamento nelle pubbliche opinioni. Disorientamento aggravato da una abile e perversa opera di diffusione di false notizie e false raffigurazioni».

Giustizia

«Per quanto riguarda il rapporto tra politica e giustizia non posso che rifarmi all’immagine — adoperata dieci anni addietro — di istituzioni che non si avvertano come fortilizi contrapposti, con l’obiettivo di conquistare spazi in territorio altrui ma parti di un sistema — disegnato dalla Costituzione — in cui si rispettano i propri limiti, perché è doveroso e perché in questo rispetto risiede la vera garanzia di tutela dei propri ambiti di attribuzione», le parole di Mattarella.

Dazi

La «rete di collaborazioni economiche e commerciali produce interessi comuni, prospettive condivise e, in tal modo, presidia la pace: un modello — in cui rientra il fondamentale riavvicinamento con il Regno Unito — alternativo a quello della contrapposizione economica che rischia, al contrario, di produrre altre forme, più rudi e pericolose, di contrapposizione. Un modello che trae ispirazione e forza da quanto avvenuto nel nostro Continente, facendo della collaborazione di mercato la base per conseguire pace e benessere»


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