04.09.2025
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Economy

adesioni al 38,5%. Superata la soglia minima, ora si attendono i fondi


L’obiettivo è centrato. Il Monte dei Paschi ha conquistato Mediobanca. La soglia minima indicata da Siena per dichiarare il successo dell’operazione, vale a dire il 35 per cento del capitale di Piazzetta Cuccia, è stata raggiunta e superata. «La condizione», ha fatto sapere la Banca senese in una nota, «si è avverata». L’ultima comunicazione di Borsa italiana, ha portato il conto delle adesioni all’offerta pubblica di acquisto e scambio al 38,5 per cento. Un conto ancora provvisorio, considerando che mancano, compresa quella di oggi, ancora tre giornate piene di Borsa fino all’8 settembre. E senza considerare la riapertura dell’offerta tra il 16 e il 22 sempre di settembre. A far rompere gli indugi a diversi azionisti di Mediobanca, è stato il rilancio deciso lunedì sera dal consiglio di amministrazione del Monte.

La decisione di aggiungere una componente in contanti di 90 centesimi ad azione, per un potenziale esborso fino a quasi 750 milioni, è stata apprezzata dal mercato. Dopo il conferimento dei pacchetti dei grandi soci, Delfin e il Gruppo Caltagirone, a seguito del rilancio hanno consegnato le azioni l’Enpam (la cassa dei medici), accreditata di un 2 per cento, e la famiglia Benetton con un altro pacchetto del 2,2 per cento. Ma anche componenti del patto di consultazione che fino ad oggi aveva governato Mediobanca, come la famiglia Tortora(mentre gli altri pattisti, come Lucchini, continuano a vendere). Segno del disfacimento dei vecchi equilibri che avevano permesso ad Alberto Nagel di governare per quasi un ventennio la banca. Altri probabilmente seguiranno a breve: Enasarco, Cassa Forense, Unicredit, Anima, Amundi e il fondo Tages, che nel complesso hanno in mano l’8 per cento del capitale e con il loro voto all’ultima assemblea di Mediobanca hanno vanificato il tentativo di difesa messo in campo da Nagel. Oggi il consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia si riunirà per dare una nuova valutazione dell’offerta del Monte dopo il rilancio. Mediobanca ribadirà quasi certamente il suo giudizio negativo sull’operazione. Ma il vero giudizio, quello che conta di più, è già arrivato. Lo ha dato il mercato decretando la bontà dell’operazione con il superamento della soglia. Non solo. Ormai buona parte degli analisti è convinta che le adesioni continueranno ad arrivare portando con molta probabilità la quota del Monte oltre il 50 per cento nel capitale di Mediobanca. Siena ieri ha incassato un giudizio positivo da Deutsche Bank, che ha riavviato la copertura sulle azioni di Mps con un giudizio “buy”, vale a dire “comprare”, e un prezzo obiettivo a 9,2 euro.

I PASSAGGI

Alla base del giudizio di Deutsche Bank c’è, scrivono gli analisti, il «forte capitale» di Mps e il «forte razionale strategico» dell’operazione Mediobanca, che può contribuire a «diversificare gli utili, accelerando la redditività del capitale». Secondo il report c’è un «rischio limitato di disruption e un sostanziale valore inespresso all’interno del bilancio di Mediobanca», con «un significativo potenziale di rialzo» per il titolo che attualmente tratta a sconto rispetto ai competitor e può offrire un rendimento del 15 per cento in caso di destinazione di tutti gli utili a dividendo». Già il giorno prima gli analisti di Exane Bnp Paribas, avevano sostenuto che il ritocco cash «aumenta le probabilità di raggiungere più del 50 per cento del capitale» di Piazzetta Cuccia. E questo, hanno aggiunto, «dovrebbe essere di aiuto per l’estrazione delle sinergie». 

I CONTEGGI

Anche Kbw ha consigliato agli investitori è di «consegnare le azioni» in quanto valorizzate il 9 per cento in più rispetto al target price degli analisti. Così come Kepler ha spiegato di ritenere «che l’obiettivo sia raggiungere almeno il 50,1 per cento del capitale di Mediobanca allo scopo di contabilizzare parte degli 1,3 miliardi di euro di Dta fuori bilancio». E di rilancio che «aumenta le probabilità di un esito positivo dell’offerta» ha parlato anche Banca Akros. Tutte valutazioni che lasciano immaginare che anche i fondi “arbitraggisti”, quelli che si sono posizionati sul titolo Mediobanca nelle settimane scorse in chiave speculativa, possano avere adesso convenienza a consegnare le azioni. A Piazza Affari le due banche hanno perso ancora terreno, segno che la partita è considerata finita. Il premio del corrispettivo offerto da Siena (-1,97 per cento a 7,48 euro) rispetto al prezzo di chiusura odierno di Piazzetta Cuccia (-1,99 per cento a 19,7 euro) è infatti pari a poco più dello 0,7 per cento.


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