Nella Roma di Luciano Spalletti ha fatto grandissime cose. Si sta parlando di Amantino Mancini, che oggi fa il dirigente all’Aymores, club con sede a Ubà (nello stato di Minas Gerais), che milita attualmente nel campionato Mineiro serie B. «Il nostro obiettivo è quello di cresce a livello economico il club e di cercare nuovi talenti», ha raccontato l’ex esterno nell’intervista rilasciata a Fanpage.it. Ma ha anche raccontato gli anni meravigliosi vissuti nella Capitale: «Ho vissuto momenti bellissimi a Roma, importanti sia a livello personale che per il club. Abbiamo fatto i quarti di Champions, abbiamo vinto Supercoppa Italiana e Coppa Italia. Se a questo aggiungi le 11 vittorie di fila e il gioco bellissimo che facevamo con mister Spalletti, posso solo dire che mi sono divertito tanto a Roma. Il gol di tacco nel derby? È stato molto importante per la mia carriera, cambiò tutto, è il primo gol in serie A. Poi in un derby. Tanti tifosi mi parlano sempre di quel gol, che rimarrà nella storia della Roma e della stracittadina. Così come la serata bellissima di Champions con il Lione. Sono riuscito a fare quel gol molto bello, ma facevo parte di una squadra che giocava molto bene e si divertiva». Le cose, però, non sono andate così bene né all’Inter né al Milan: «Il primo anno in nerazzurro bene, ma poi José Mourinho ha cambiato modulo e mi ha messo fuori. Io non stavo bene e questo non ha aiutato. Sono cose che accadono nel calcio, io pensavo che potesse andare diversamente, ma è stata un’esperienza anche quella. Mister Mourinho per me è un allenatore forte e per me è stata una crescita professionale. Invece, al Milan mi ha voluto Leonardo ed era quasi un anno che non giocavo. Subito in campo e mi faccio male. Il Milan era una grande società e un grandissimo club. Anche quella è stata una tappa che mi ha fatto capire tanto, perché sono stato in mezzo a tanti campioni che mi hanno dato tanto». Infine, sul giocatore più forte con il quale ha giocato, Mancini ha concluso: «Ho giocato con tanti calciatori fortissimi. Ronaldo il Fenomeno, Ronaldinho, Totti, Ibrahimovic, Adriano, Vieira. Sono stato molto fortunato».
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