Nonostante il figlio, David Ellison, sia il Ceo di uno dei più grandi colossi media mondiali, si è rivolto al padre, il miliardario Larry Ellison di Oracle, per rendere più credibile la sua offerta per l’acquisto di Warner Bros. Discovery. Ieri Ellison padre, amico personale di Trump e futuro azionista di maggioranza di TikTok, ha fatto sapere che garantirà personalmente con 40 miliardi di dollari del proprio patrimonio il tentativo del figlio di fondere Warner con Paramount per 77,9 miliardi di dollari. I dubbi emersi dal board di Warner nelle scorse settimane, infatti, erano tutti legati alla credibilità dei fondi di Paramount. Alcuni membri hanno chiesto un maggiore impegno della famiglia Ellison, citando proprio il fondatore di Oracle che ha un patrimonio personale di 280 miliardi di dollari. Non era bastata la parola di David Ellison e il fatto che avesse citato fondi provenienti dai Paesi del Golfo per tranquillizzare Warner. In realtà il gruppo — che adesso dovrà dare una risposta a Paramount — sta respingendo l’offerta perché ha già accettato quella di Netflix che reputa più solida: a differenza di Paramount che vuole comprare tutte e tre le divisioni di Warner (gli studios, il servizio di streaming HBO Max e i canali Cnn e Discovery), Netflix è interessata solo ai primi due, per cui offre 72 miliardi e la promessa di continuare a far uscire nelle sale i film prodotti. Infatti uno dei principali rischi è che i colossi dello streaming decidano di bloccare le uscite, distruggendo del tutto un settore, quello delle sale, già in forte crisi.
LA NOTIZIA
La notizia dell’arrivo di Ellison padre ha dato forza al titolo di Paramount a Wall Street che ieri ha continuato la seduta in rialzo di oltre il 4%, mentre Warner ha viaggiato sopra il 3,5% e Netflix ha perso terreno con un meno 2%. E infatti anche se Warner ha dato l’ok a Netflix e ha rifiutato l’offerta di Paramount, per il colosso dello streaming californiano restano enormi problemi da affrontare: le autorità antitrust americane ed europee dovranno analizzare la fusione e approvarla. Molti esperti sostengono che ci potrebbero essere difficoltà. Sulla questione, oltre a Donald Trump, è intervenuto anche l’investitore italoamericano, Mario Gabelli, che possiede azioni in Warner: sostiene di preferire l’offerta di Paramount perché «tutta in denaro e più semplice per i suoi clienti». Tuttavia la nascita di Netflix-Warner porterebbe sotto lo stesso gruppo quasi 500 milioni di abbonati creando un colosso che potrebbe distruggere la competizione
. Al contrario Paramount continua a insistere che la sua vittoria creerebbe un sistema più equilibrato, con tre colossi: Netflix, Disney e il nuovo gruppo nato dalla fusione con Warner. Intanto Netflix sta continuando a portare avanti il suo progetto: ieri ha annunciato di avere 25 miliardi di dollari dalle banche per finanziare la sua offerta da 72 miliardi.
LA QUESTIONE
Resta infine la questione di Cnn: proprio Trump ha fatto sapere che vorrebbe un nuovo proprietario per il gruppo e di sicuro l’idea che possa essere controllata da un amico come Ellison è una possibilità che troverebbe forti favori alla Casa Bianca. Warner Discovery ha annunciato l’intenzione di una vendita a novembre, ricevendo offerte da Paramount, Netflix e Comcast. Il gruppo ha un catalogo molto prestigioso con titoli come Harry Potter, Superman e i Sopranos.A novembre l’offerta di Netflix aveva battuto quella di Comcast (tv via cavo proprietaria di Nbc e Universal) e quella di Paramount, che dallo scorso agosto è controllata dalla famiglia di Larry Ellison. Poco dopo la decisione di Warner di accettare Netflix, la Casa Bianca ha espresso «forte scetticismo» sull’accordo. Poco dopo i vertici di Paramount avevano incontrato alcuni membri dell’amministrazione Trump. In tutto questo il presidente ha sempre detto di non voler intervenire sulla questione ma che Cnn dovrebbe essere venduta insieme al gruppo o da solo, ma che non dovrebbe essere gestita dallo stesso gruppo di manager che la guida adesso.
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