Martina Colombari è rinata. È un’altra. E grande merito è di Milly Carlucci, di Ballando con le stelle. «Puntata dopo puntata ho riaperto i cassetti della memoria, ho ripercorso attimi della mia vita e, riviverli, mi è servito a capire meglio e a dare più valore a emozioni o situazioni che sembravano sopite. Ballando e, in generale, danzare per me sono terapeutici: sono rinata». Parole pronunciante al settimanale Gente. Parole in cui spiega di essere sempre molto autocritica con sè stessa. «Mio marito mi chiama il generale — confessa ancora al settimanale diretto da Umberto Brindani -. Ho iniziato a lavorare catapultata nel mondo dei grandi prestissimo, a 16 anni, dopo aver vinto Miss Italia, nel 1991. Per questo la vita mi ha insegnato a essere strutturata, ad avere una sorta di corazza. Se non fosse stato così non so se sarei riuscita a far fronte a tutte le sfide, grandi e piccole, che ho incontrato sul mio cammino».
Il marito Billy Costacurta
Un cammino che fa mano nella mano con Alessandro e ora, nuovamente, con suo figlio Achille.
Entrambi, in due puntante diversa, erano lì con lei, in prima fila. «Alessandro è un formidabile supporto di vita. Mi dice che sono brava, che sono cazzuta e che devo smettere di essere tesa prima della gara, per poi sembrare in attesa della pacchetta sulla spalla della giuria. Gli piace vedermi ballare con Luca». Geloso? «Per nulla…».
Il figlio Achille
E Achille? «Ci teneva tanto a vedermi ballare dal vivo e, a giudicare dal suo sorriso, mi è sembrato contento. Siamo stati due giorni insieme a Roma, è stato molto bello, e poi l’ho raggiunto a Riccione, la mia città: poche ore ma di qualità». A Mamma Martina e a papà Billy loro figlio ha comunicato poco prima che avrebbe raccontato la sua storia in un podcast. «Achille ci ha dato la notizia che avrebbe fatto questo podcast poco prima di registrarlo. Gli abbiamo chiesto se voleva un supporto, ma preferiva fare da solo, con l’aiuto con l’aiuto del suo amico Marco, un ragazzo del quale si fida molto».
I due genitori hanno acconsentito: «Rispettando la sua scelta di raccontarsi con verità — racconta la Colombari a Gente — Negli ultimi 5 o 6 anni, mio marito e io abbiamo cercato di proteggerlo, di tutelare questa sua fase con attenzione e riserbo. Oggi, ascoltarlo parlare, senza fare sconti alla sua storia, mi ha colpito. È stato come se, in modo lucido, si liberasse dei demoni del passato e, allo stesso tempo, mi avesse tolto l’ombra di mamma incompetente, quella che privilegiava la carriera rispetto a seguire la crescita del figlio. So solo io quello che ho vissuto, il dolore profondo, le scelte che ho compiuto per il suo bene. Ricordo tutto. Come ricordo che avrei voluto soffrire io al posto suo».
Martina è una donna forte e l’ha sempre dimostrato anche nei momenti più duri ma non è stato semplice resistere. E in questi casi è giusto chiedere aiuto. «Ho cercato di mantenere il polso della situazione, ho passato l’esistenza a dimostrare che potevo farcela da sola a gestire ogni sfida, ma c’è stato un momento, qualche anno fa, in cui mi sono sentita persa e sono crollata. La vita mi ha dato un bello schiaffo. Mi ha fatto capire che non sono perfetta, che sono vulnerabile e che devo accettarlo». E così per la prima volta, forse nella sua vita, ha chiesto aiuto. «A uno psicologo, ai miei genitori, a mio marito. Questa situazione avrebbe potuto allontanarci, creare un solco e minare gli equilibri di coppia, invece è accaduto il contrario: ci ha uniti ancora di più. Anzi, ha unito tutti e tre ancora di più».
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