La nave rompighiaccio italiana Laura Bassi, dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, ha ufficialmente iniziato la sua missione di ricerca scientifica nel mare antartico. Per circa 4 mesi sarà impegnata nella 41/ma spedizione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, dal trasporto delle carote di ghiaccio raccolte durante l’iniziativa internazionale Ice Memory alla gestione della rete degli osservatori marini, attivi dal 1994, fino allo studio dei rilievi sottomarini alti decine di metri e situati tra i 400 e 1.200 metri di profondità, la cui origine è ancora sconosciuta.
La nave ha lasciato il porto di Lyttelton, in Nuova Zelanda
La spedizione ha avuto avvio a inizio ottobre, quando la Lausa Bassi ha lasciato l’Italia, e ora, dopo 48 giorni di navigazione, ha raggiunto la Nuova Zelanda passando per il Canale di Panama e attraversando tutto l’Oceano Pacifico.
Dopo aver lasciato il porto di Lyttelton nei giorni scorsi, si sta direzionando verso la nave coreana Rv Araon, insieme alla quale raggiungerà la base costiera Mario Zucchelli. Entro i primi di marzo 2026 dovrebbe tornare definitivamente in Nuova Zelanda, mentre l’arrivo in Italia a fine missione si dovrà aspettare la seconda metà di aprile.
Le campagne di ricerca
La missione della Laura Bassi si dividerà in due campagne di ricerca. La prima, di 25 giorni, sarà dedicata principalmente alle attività logistiche di supporto alla base Zucchelli e al trasferimento nel continente Antartico delle carote di ghiaccio. La seconda invece, che inizierà il 30 dicembre, vedrà a bordo 30 persone impegnate in 5 progetti di ricerca e durerà 58 giorni: oltre a osservatori marini e rilievi sottomarini, i ricercatori indagheranno i processi che avvengono nei sedimenti, cercheranno di ricostruire l’ambiente e il clima del passato e faranno luce sulla sensibilità della calotta glaciale Antartica ai cambiamenti climatici.
La nave Laura Bassi
La Laura Bassi è l’unica nave da ricerca oceanica proprietà di un istituto pubblico in Italia, ed è quindi l’unica a disposizione della ricerca nazionale. Rompighiaccio categoria A classe PC5, è stata acquistata il 9 maggio 2019, a sostituzione dell’ormai storica OGS Explora, che aveva effettuato in passato 13 campagne in Antartide e nell’Artico. E’ dotata di certificazione “Polar Code” ed è in grado di combinare sia capacità cargo che di ricerca scientifica. Facile da manovrare e particolarmente robusta, pesa 4028 tonnellate, è lunga 80 metri e larga 17 metri: può operare in mari coperti dal ghiaccio, senza rischiare danni strutturali.
Foto dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
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