05.12.2025
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così da rudere diventerebbe una villetta (esentata dall’Imu)


La casa nel bosco e l’attesa per il rientro dei figli. A Palmoli la realizzazione dei lavori nell’abitazione di Nathan e Catherine è ferma, le carte non sono ancora arrivate. «In Comune non è stata ancora presentata alcuna pratica sulla ristrutturazione del casolare di Nathan e Catherine». Afferma il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, convinto che le carte arriveranno presto. E l’ultima novità sulla vicenda è che la Corte d’appello dell’Aquila ha fissato l’udienza per il reclamo contro la decisione dell’allontanamento dei figli per il 16 dicembre. Ma tutto dipenderà anche dagli esiti dell’udienza di comparizione al tribunale dei Minori dell’Aquila fissato per domani.

LA RICOSTRUZIONE

La scorsa settimana il primo cittadino ha incontrato in municipio i nuovi avvocati della famiglia Trevallion-Birmingham, Marco Femminella e Danila Solinas. Un incontro cordiale, ma che non è entrato nel merito dei lavori edilizi, anche perché il progetto iniziale non avrebbe convinto i coniugi. Proprio questa divergenza sarebbe tra i motivi che hanno portato il precedente difensore, Giovanni Angelucci, a rinunciare al mandato. «Fino a questo momento non ci sono novità perché si attende l’incontro di giovedì della famiglia con i magistrati», aggiunge Masciulli.

Eppure, un progetto c’è già. L’ingegnere Mirko Di Muzio lo aveva redatto, mettendo a disposizione competenze e tempi, con la San Salvo Appalti pronta a eseguire i lavori gratuitamente. Ma la firma dei proprietari non è ancora arrivata. L’idea originaria prevedeva un ampliamento di 10 metri quadrati, che avrebbe portato l’attuale struttura di 40 mq a una superficie di circa 50 — 53 mq. Un cambiamento rilevante, perché il fabbricato rurale sarebbe divenuto a tutti gli effetti una piccola villetta. Un accatastamento in categoria A/3 o A/7 e un valore catastale aumentato del 30-40%. Con un vantaggio però. Come abitazione principale non sarebbe soggetta all’Imu.

Per accelerare i tempi, si era pensato a una Scia sostitutiva del permesso di costruire, una scorciatoia amministrativa legittima che avrebbe consentito di iniziare subito le opere, senza aspettare tempi tecnici più lunghi. «Avevamo stimato due o tre mesi per completare tutto, condizioni meteo permettendo spiega Di Muzio. Il progetto prevedeva interventi strutturali di sicurezza, intonaco armato, servizi igienici, sistemi di raccolta delle acque meteoriche attraverso serbatoi alimentati da una fontana, riscaldamento con caldaia collegata a una stufa a legna, murature ad alta resistenza termica e un possibile isolamento del tetto. Due camere da letto, materiali naturali, pannelli fotovoltaici ampliati».

Il geometra Simone D’Agostino, che ha fatto da tramite tra la ditta che realizzerà i lavori investendo dai 20 ai 25 mila euro e il Sindaco, spiega i desideri di Nathan: «Aveva in mente di fare una tettoia in legno con due stanze, un bagno e una cucina. Mi aveva detto che il bagno però doveva rimanere a secco e che l’impianto idraulico doveva essere realizzato senza utilizzare materiale plastico. Ho verificato se i lavori erano fattibili e lo sono: ci vorranno minimo 15 giorni, massimo un mese». Poi aggiunge: «Questi saranno lavori gratuiti, offerti da un’azienda con un cuore grande, che vuole aiutare i bambini a tornare a casa». Nathan ha riferito a D’Agostino che i documenti per le opere ancora non sono a posto. «Il progetto è sempre lo stesso afferma Masciulli. È all’attenzione della famiglia e dei legali. Trattandosi di Scia, la pratica comunale sarà veloce. Se i tre mesi non sono sufficienti è disponibile la casa del Comune».

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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