La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per non aver recepito integralmente la direttiva europea sulla prestazione energetica edile. Le norme comunitarie sulla casa green, per avere abitazioni a emissioni zero entro il 2050, prevedono infatti l’interruzione della concessione di incentivi finanziari per l’installazione di caldaie autonome alimentate a combustibili fossili. Lo stop sarebbe dovuto avvenire e entro il primo gennaio scorso.
Le stesse contestazioni sono state mosse da Bruxelles contro altri due Stati membri: Estonia e Ungheria. I tre Paesi dispongono ora di due mesi per rispondere e porre rimedio alle carenze individuate, e in assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato, prossimo passo nella procedura di infrazione.
«La decarbonizzazione del settore dell’edilizia dipende in larga misura dall’eliminazione graduale dell’uso dei combustibili fossili per il riscaldamento», ha ricordato l’esecutivo comunitario. «Il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acqua calda sanitaria rappresentano oltre i tre quarti dell’energia finale consumata dalle famiglie dell’Ue. Quasi due terzi di tale consumo energetico si basa ancora sui combustibili fossili, principalmente gas naturale».
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