26.11.2025
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Science

«Il padre di mia figlia mi lasciò la sera delle nozze. Con Arbore ho perso un bambino. Jerry Calà? Mi tradiva e ritornava»


Per Mara Venier, Renzo Arbore non fu un vero maestro. Ma da lui capii cosa doveva fare. «Potevo avere successo se fossi rimasta me stessa». E così è stato. Così racconta al Corriere della Sera, in un’intervista doppia ad Aldo Cazzullo e Roberta Scorranese. Oggi la sua Domenica In è arriva alla 17esima edizione e Mara in fondo «è un po’ sono rimasta la ragazza di Venezia, cresciuta a Mestre, che nel ’68 venne a Roma per cantarle al marito».

Il marito Francesco Ferracini

Il marito era Francesco Ferracini. Lo descrive come bello e sfuggente. «Ci conoscemmo nel bar principale di Mestre, un amore fulminante. Rimasi incinta. Ci sposammo e lui se ne andò la sera stessa delle nozze». Un marito che voleva fare l’attore e per questo «lasciò me e Elisabetta, nostra figlia, che sarebbe nata poco dopo. Andò a Roma. Aspettai a lungo, ma Mestre era diventata un inferno: per strada mi guardavano tutti, i miei genitori erano disperati. Sei mesi, un anno, poi salii su un treno. Alla stazione Termini mi venne a prendere in Rolls Royce. Con lui c’era Roberto Capucci, lo stilista…». E la vita cambio anche per lei. «Capucci — confessa ancora al Corsera — mi disse che potevo fare la modella per centomila lire al giorno. Seicentomila alla settimana, mai visti prima. Sono pur sempre figlia di un ferroviere».

Fece anche l’attrice, poi a Roma arrivò sua madre, con Francesco finì e si mise con un altro attore Pier Paolo Capponi e «aprii un negozio di vestiti usati a Campo de’ Fiori».

La sorella

Forse in pochi sanno che Mara ha una sorella che per anni ha visto poco. «Perché io per anni, dopo la morte di mia madre, non sono riuscita a tornare a Mestre. L’ho fatto solo di recente, per una festa con Al Bano e altri amici dello spettacolo. Ho fatto pace con il passato, però ci sono tanti ricordi. Da ragazza mi ero fidanzata con un principe, Sebastian von Fürstenberg, il nipote di Agnelli, figlio di sua sorella Clara».

Jerry Calà

E Jerry Calà? «Con Jerry si rideva tanto. Era ironico e infedele. Se ne andava e tornava. Mi tradiva e poi si ripresentava come se niente fosse. Io ero per lui una mamma che lo perdonava sempre». Ma anche lui era geloso, anche se solo di un uomo. «Solo di Renzo. Perché con Renzo c’era stata una storiella, anni prima. Jerry diventava matto quando sentiva nominare Arbore. Per farlo ingelosire facevo telefonare a casa nostra da un amico che sapeva imitare la voce di Renzo. Calà andava a rispondere e lo vedevo diventare verde». Poi «con Renzo ci mettemmo insieme sul serio. Jerry non l’ha mai digerita». 

Renzo Arbore

Anche Renzo era geloso. «Quando ci mettemmo insieme ruppi tutti i ponti con il passato e per anni non ho sentito nessuno dei miei ex. Poi, però, arrivò Luca Giurato. E la mia vita cambiò». E ricorda una sua frase: «“Mi piacerebbe lavorare con Mara, quella ragazza molto brava, con delle belle gambe” dichiarò. La cosa mi sorprese. Prima di allora avevo lavorato poco in televisione». Così «mi affidò il Cruciverbone dentro Domenica In: in genere venivano reclutate le ventenni, io avevo più di quarant’anni. Ma andò bene. Ero fortemente sponsorizzata da Monica Vitti, che era nella squadra dei conduttori». Poi nel 1993-94 stava la svolta. Mara al fianco di Luca Giurato.

Berlusconi

Tra i ricordi al Corriere della Sera Zia Mara parla anche di Silvio Berlusconi che la voleva sindaca di Venezia. «Ma mi corteggiò a lungo perfarmi trasferire a Mediaset. A Domenica In ‘reparai l’intervista a Berlusconi con rigore: domande in busta chiusa, scritte dai direttori delle maggiori testate italiane, compreso Eugenio Scalfari. Il suo entourage ci provò in tutti i modi, ma io le domande a Berlusconi le feci leggere solo durante la diretta. Il tempo era uguale per tutti, 25 minuti». Poi a Mediaset ci arriva per davvero, dal ’97 al 2000 prima di far ritorno a casa. Anche dall’amico don Antonio Mazzi. «Mi sgridava quando vedeva un bottone aperto sul davanti. Che cazziatoni mi ha fatto. Ora che ci penso, Biagio Agnes quando la camicetta si apriva troppo chiamava Renzo e gli diceva: “La tua fidanzata è troppo scollata”».

Nicola Carraro

Poi la vita privata. Al Corsera ricorda che l’anno prossimo lei e suo marito, Nicola Carraro, festeggerete vent’anni di matrimonio. «Nicola è il vero grande amore della mia vita. Ci fece incontrare Melania Rizzoli, combinò tutto lei, però in questa storia c’entra anche Edwige Fenech». Oggi cosa c’è con Renzo Arbore? Oggi per me esiste soltanto mio marito. Con Renzo, certo, ci siamo lasciati amandoci. Ci siamo lasciati perché ci eravamo allontanati, non perché l’amore fosse finito. Per anni, dopo la rottura, lui non ha voluto vedermi. Oggi ci parliamo». Con Arbore Mara ha vissuto un grande dolore, la perdita di un bambino a cinque mesi e mezzo di gravidanza. «Sì, è stato un grandissimo dolore».


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