25.11.2025
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L’auto orientale sa anche nuotare


Il più grande anfibio del mondo si trova in Cina, ma da qualche tempo non è più la celebre salamandra gigante del Sud (nome scientifico Andrias sigloi) descritta per la prima volta nel 1924 dallo zoologo britannico, Edward George Boulenger, e che può raggiungere una lunghezza di 1,80 metri e quasi 60 kg di peso.

Da un anno circa il suo posto è stato preso da un mostro meccanico che si chiama YangWang U8, un suv che, tra le sue straordinarie caratteristiche, può annoverare anche quella di poter nuotare in acqua. Il caso vuole che li accomuni la stessa regione di provenienza, il Guangdong, ma se la salamandra abita le acque del fiume delle Perle, la U8 viene da Shenzen, cittadina che confina con Hong Kong con una popolazione di appena 17 milioni di abitanti e dove ha sede la casa madre BYD. In una città e in una nazione che guardano al futuro, anche l’automobile del futuro ha caratteristiche inedite e che, come molte altre cose, trovano ispirazione nella natura.

CALAMITÀ NATURALI

Non solo nei suoi fenomeni e alle sue leggi, ma anche per le sue calamità.
La capacità natatoria della YangWang U8 nasce infatti da uno dei pericoli che si creano in Cina dopo tempeste che riversano in poco tempo enormi quantità d’acqua che trasformano le strade in fiumi e laghi dove gli automobilisti, non riuscendo a valutare l’altezza dell’acqua, si avventurano in attraversamenti che si trasformano in trappole mortali. La YangWang U8 nasce per fronteggiare queste situazioni d’emergenza in sicurezza e non certo per farne un improbabile succedaneo del pedalò, o tentare di attraversare corsi e specchi d’acqua, peggio ancora se percorsi da correnti e moto ondoso.

MEZZI MILITARI

L’idea di un veicolo capace di affrontare un elemento avverso come l’aria o l’acqua è vecchia e ha trovato espressione in particolare sui mezzi militari. Non sono pochi quelli che, per riuscire a muoversi anche sui corsi d’acqua, hanno una parte inferiore conformata come uno scafo. Uno di questi è la celebre Volkswagen Schwimmwagen, utilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale dall’esercito tedesco e spinta dallo stesso motore 4 cilindri boxer del Maggiolino. È ricordata come l’automobile anfibia più prodotta della storia con oltre 15mila unità. Altro caso celebre è la Amphicar del 1960 e prodotta dal Quandt Group, per intenderci: quello appartenuto alla famiglia omonima e che ha dato vita alla BMW. Ne possedette una anche il presidente statunitense Lindon B. Johnson, una attraversò la Manica e l’abbiamo vista in diversi film e persino in un episodio dei Simpsons.

PERCORSO OPPOSTO

Val la pena ricordare la Lotus Esprit protagonista del film “Agente 007, la spia che mi amava” del 1977: era capace di immergersi come un sottomarino e sparare siluri e missili. Più recentemente, Tesla ha millantato per il suo Cybertruck una qualche capacità anfibia, ma le sue promesse sono letteralmente affondate con alcuni esemplari messi alla prova da proprietari. Sul lago di Tiberiade qualcuno poté tanto, le creature del divino Elon Musk non ancora. Gli studiosi dell’evoluzione animale sono concordi nell’affermare che i primi sulla Terra vivevano in acqua e poi si spostarono sulla terraferma. Le automobili stanno invece tentando di compiere il percorso opposto. Per ragioni di marketing o seguendo effettivamente un’evoluzione che porterà naturalmente alla sopravvivenza degli individui più adatti? Effettivamente un numero sempre maggiore di territori soffre di precipitazioni abbondanti, improvvise e disastrose, segno evidente dei cambiamenti climatici, e dunque un’automobile dalle caratteristiche anfibie come la YangWang U8 risulta sempre più utile. Purtroppo non parliamo di un mezzo dalle dimensioni umane, ma di un vero colosso per lusso, forza e talenti: 5,3 metri di lunghezza – ma c’è anche la versione lunga – un sistema ibrido plug-in da quasi 1.200 cv ripartito su 4 motori elettrici e un corredo di elettronica – e stavolta il paragone è tutt’altro che improprio – da far impallidire marchi ben più blasonati. A renderla anfibia è un isolamento di livello IP68, quello che troviamo anche su alcuni smartphone, ma una cosa è una mattonella di un etto e mezzo che, se affonda, si può ricomprare al prossimo centro commerciale, una cosa è un mezzo da 3 tonnellate e mezzo di peso che contiene chilometri di cavi, motori, una batteria a 800 Volt e che, soprattutto trasporta persone. La YangWang U8 ha di suo una capacità di guado pari un metro e la modalità di guida specifica “wading”.

SPINGONO LE RUOTE

Quando però i sensori a onde millimetriche che si trovano sotto gli specchietti retrovisori rilevano un’altezza dell’acqua maggiore, si attiva automaticamente la modalità “floating”: le portiere si bloccano, il sistema di climatizzazione e i finestrini si chiudono e si apre il tetto apribile. La U8 inizia così a galleggiare con un assetto leggermente inclinato in avanti, a causa del peso del motore a scoppio, e la spinta arriva dalle ruote grazie alla conformazione di cerchi e del battistrada degli pneumatici che girando creano lateralmente vortici in senso antiorario permettendo così alla U8 di marciare alla velocità di 3 km/h. Per virare, si gira il volante e il sistema rallenta la ruota interna anteriore e accelera quelle esterne, soprattutto quella posteriore, invertendo contemporaneamente il senso di rotazione di quella interna: grazie al controllo individuale di ogni ruota, la U8 può compiere anche inversioni di marcia strettissime senza alcuna inclinazione. 
Se si preme il pedale del freno, i motori elettrici invertono il senso di rotazione fino all’arresto della vettura e si può fare anche retromarcia. Una volta uscito dall’acqua, il suv anfibio cinese gronda acqua, ma all’interno non è entrata neppure una goccia. La YangWang U8 costa in Cina 1.098.000 yuan pari a circa 133mila euro. Parecchio per un’automobile, pochissimo per un anfibio.

LE PARTICOLARITÀ DEL CENTRO TECNICO

Grandissime vetrate per vedere in immersione

La BYD dà dimostrazione delle enormi capacità della YangWang U8 all’interno del proprio avanzato Training Centre di Zhengzhou dove ci sono anche una vasta struttura espositiva per tutti i modelli del gruppo e vari percorsi di prova, tra cui il circuito lungo 1,758 chilometri con nove curve e altri tracciati vari. Quello dedicato allo sport utility che nuota è una grande piscina lunga 70 metri con acqua alta 1,8 metri ed enormi finestre di cristallo per vedere tutto ciò che accade al di sotto della superficie.

Pronti per l’assetto di guado finestrini chiusi, tetto aperto

I vortici in senso antiorario, che si formano accanto alle ruote grazie alla conformazione di cerchi e battistrada, sono la chiave della incredibile capacità natatoria della YangWang U8. Regolando la velocità di ogni singola ruota, il Suv cinese può anche virare, fermarsi e fare retromarcia. Il tutto con facilità e naturalezza. L’apertura del tetto, insieme al bloccaggio di porte e finestrini, è una funzione di sicurezza che si attiva automaticamente quando l’altezza dell’acqua supera il metro.

Zhengzhou Training Centre svetta una duna di sabbia

La YangWang U8 non sa soltanto nuotare, ma anche arrampicarsi, in particolare sulle dune e lo dimostra su un altro dei numerosi tracciati presenti presso il BYD Training Centre di Zhengzhou: una spettacolare salita di sabbia alta quasi trenta metri e con una pendenza di 28 gradi. Una struttura imponente e completamente coperta che è stata realizzata con ben 6.200 tonnellate di sabbia studiata per replicare la stessa composizione granulare della sabbia presente nel deserto di Alxa.


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