30.10.2025
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Politics

Regionali Campania, De Luca e De Laurentiis i fattori del voto. Il rebus dei sondaggi


De-De. In queste due sillabe, che non corrispondono a un possibile nome di un funambolico terzino brasiliano, si riassume molto del voto regionale in Campania. Il De di De Luca e il De di De Laurentiis. E’ nel fronte del centrosinistra il presidente campano uscente, mentre il presidente del Napoli Calcio è richiestissimo da entrambi gli schieramenti. Data la popolarità di Adl, una sua parola, un sorriso o anche mezzo, una carezzina o una pacca, a favore della destra o della sinistra, di Cirielli o di Fico, potrebbe contare moltissimo. Perciò l’altra sera al Maradona, per Napoli-Inter, c’erano tanti candidati dell’uno e dell’altro fronte, tutti vogliosi se non di un endorsement — De Laurentiis è troppo furbo per concederne — almeno di un cenno di benevolenza. Che lui, il presidentissimo dei due scudetti azzurri, ha concesso soltanto a Sangiuliano, l’ex ministro ora capolista di FdI seduto al suo fianco allo stadio ma Aurelio l’ha buttata sul tifo e non sulla politica: «Gennaro, hai portato fortuna al Napoli, quindi devi venire sempre allo stadio».

LA SFINGE

E comunque, è vero che Adl è in ottimi rapporti con la destra al potere e gli capita di intrattenersi anche in maniera conviviale con i ministri importanti, — quando è andato dopo l’estate da Meloni a Palazzo Chigi è girato il gossip: ora Giorgia candida lui in Campania! — ma ha stima, ricambiato, per De Luca e i due sono uniti dalla questione del nuovo stadio. Entrambi vogliono costruirlo nella zona di Poggioreale, pur essendo considerata quest’area poco adatta a ospitare una grande struttura calcistica. Il problema è che Manfredi, vero sponsor di Fico, con Adl non va affatto d’accordo e anche o soprattutto per la questione stadio. Se vincesse la sinistra l’impianto che sta molto al cuore al presidente azzurro non si farà, mentre se vince la destra verrà costruito? E’ questo che fa sperare il fronte Cirielli — con noi avrai lo stadio — in un eventuale appoggio di Adl. Ma Aurelio fa la sfinge ed è naturale che si comporti così, visto che da imprenditore e da simbolo della città deve mantenere ottimi rapporti con chiunque dei due concorrenti arrivi alla vittoria per poi governare.

Ma, appunto, chi dei due — Fico o Cirielli — porterà a casa la partita? E qui, ecco il fattore De come De Luca. Schlein lo detestava ma adesso lei e i suoi molto sperano nella forza elettorale del governatore uscente. Sia perché considerano debole la lista del presidente Fico — piena di stimabili esponenti da società civile ma con scarso appeal elettorale — sia perché non vengono accreditati chissà quali risultati alla lista M5S, movimento che in questa tornata di Regionali finora ha fatto flop. Quindi? «Don Vicienz’ deve fare ‘o tricche-tracche», cioé il super-bomber, dicono i dem napoletani. Ossia recuperare, con un buon successo della sua lista A Testa Alta, le eventuali perdite di M5S. Sennò, il centrosinistra faticherà a vincere. Anche se i sondaggi nelle loro mani parlano di dieci punti di vantaggio sugli avversari. I quali maneggiano altri numeri di altri sondaggi, secondo cui il divario velocemente in diminuzione sarebbe di appena 6,3 punti percentuali in favore del fronte schleinerian-contiano. Il report dell’istituto Tecnè, sul tavolo del centrodestra campano e nazionale, dice che la coalizione Cirielli vince e vince bene in tutte le quattro province campane, tranne che a Napoli e provincia dove si concentra circa la metà dell’intero elettorato.

I TOUR

Non a caso, domani e dopodomani, Schlein allargherà in suo tour napoletano anche ad Avellino e tutto il partito è pancia a terra per recuperare nelle varie province. Dove Fico è in difficoltà, nonostante si stia rivelando — nella sua svolta ormai anti-grillina e democristianoide o mastellata — un reclutatore di ras delle preferenze senza andare troppo per il sottile e anche esagerando in questo. S’è fatto beffare infatti da Fulvio Martusciello, leader campano di Forza Italia, che ha piazzato nella lista Avs per Fico un certo Varriale che in realtà è un infiltrato berlusconiano e Fico — che dice di aver controllato al millimetro il profilo di tutti — neanche se n’è accorto.

In tutto ciò, il presidente del Napoli, proprio perché patron della squadra della città e della provincia, è un po’ l’ago della bilancia di queste Regionali. Se la sua popolarità riesce ad accaparrarsela il centrosinistra fa il super-pienone a Napoli e questo potrebbe bastare a vincere. Se invece Adl viene percepito più vicino alla destra, l’ago della bilancia si sposta da quella parte. Almeno queste sono le ipotesi o elucubrazioni che circolano. Intanto, oggi Fico alla Mostra d’Oltremare farà il suo primo bagno di popolo. Mentre sarà il 14 novembre il super-evento napoletano con i quattro leader Meloni, Tajani, Salvini, Lupi, ma la premier e la sorella Arianna dovrebbero fare anche altre incursioni. Se il 14 verrà scelta una piazza grande, il Plebiscito per esempio, vorrà dire che le sensazioni di vittoria sono buone. Se la location sarà meno evocativa, significherà che la salita nei sondaggi, adesso in corso, avrà avuto qualche battuta d’arresto. La partita è comunque apertissima, e i De-De — passandosi la palla o pestandosi i piedi — saranno determinanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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