28.09.2025
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Politics

Regionali Marche, Acquaroli con Lollobrigida. Ricci chiude con le governatrici


ROMA È l’unica regione delle sei al voto, più la Val d’Aosta, davvero contendibile. Nelle Marche Elly Schlein sperava particolarmente, per cominciare bene la partitissima di queste elezioni amministrative. Che dovevano concludersi, secondo le prime previsioni, 4 a 1 per il centrosinistra ma poi s’è aggiunta la Calabria, al voto anticipato, subito dopo le Marche e tutto fa pensare che il Pd e gli alleati si tengano Puglia, Campania e Toscana e gli avversari conservino Marche, Calabria e Veneto. Ma, appunto, le Marche — Ohio d’Italia — sono un punto interrogativo nonostante la destra, per dirla come Salvini ieri, fiuti una «buona aria». Si vedrà lunedì sera.

IL VIAVAI
Intanto oggi, dopo la sfilata di Giorgia e Arianna Meloni, il viavai di decine di ministri, l’arrivo dei quattro leader della coalizione di governo, dopo i molti soldi governativi per il territorio e l’inserimento della regione nella Zes (zona economica speciale), dopo l’annuncio del ministro Giuli nel question time di ieri in Senato (investimenti per 221,3 milioni di euro per beni culturali e restauri), arriva nella provincia di Ancona per chiudere la campagna elettorale Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura. Farà visita ad uno dei più grandi frantoi regionali, quello dei fratelli Mosci di San Marcello di Jesi, primo stabilimento di questo settore ad aver utilizzato i fondi del Pnrr per gli ammodernamenti strutturali nel settore oleario. E poi: incontro con centinaia di soci Coldiretti. La campagna elettorale la destra l’ha fatta così: con la forza dell’immagine di Giorgia Meloni — per lei e per la sorella Acquaroli è un amico e un simbolo e non si può perdere la regione in cui FdI ha issato la sua bandiera — e con lo stanziamento di tante risorse per lo sviluppo del territorio. «Si scelga la continuità che significa competitività», è lo slogan che Acquaroli va ripetendo in queste ultime battute della contesa elettorale. E lo sfidante Matteo Ricci replica: «Con noi, le Marche usciranno dalla mediocrità». Lo ha detto anche ieri sera ad Ancona. Dove si è chiusa la campagna elettorale dell’Alleanza del Cambiamento e di Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza regionale ed erano con lui non Elly Schlein — che è stata più volte a sostenerlo nelle Marche — ma Stefania Proietti, presidente dell’Umbria, e Alessandra Todde, governatrice della Sardegna, e in più i Modena City Ramblers a cantare. «Manca solo qualche centimetro alla vittoria», ha esultato Ricci. Ma chissà. La partita, ne sono convinti in entrambi gli schieramenti, è apertissima e può avere effetti più ampi, ben oltre la contesa marchigiana.

I DUELLI
Si è appena svolto un confronto tra i due candidati al Corriere Adriatico, moderato dal direttore Giancarlo Laurenzi. Oltre un’ora di faccia a faccia in un auditorium gremito, in cui i due contendenti si sono misurati su sette temi: dalle infrastrutture alla Zes, dalla ricostruzione post sisma al turismo, dal credito alle imprese e sanità alla sicurezza urbana, alla mitigazione del rischio idrogeologico. E ancora: nel duello tivvù a SkyTg24, Acquaroli e Ricci si sono scontrati sulla sicurezza. Ricci: «Da presidente chiederò subito più forze dell’ordine per contrastare, tra le altre cose, i furti in casa». Replica di Acquaroli: «Siamo la Regione con meno furti in Italia».

Il primo derby destra-sinistra di queste Regionali sta insomma cominciando. Ma il derby è anche tra i partiti. Il Pd straccerà di sicuro M5S, mentre nell’altro campo è super-competition Lega-Forza Italia. Salvini, ieri: «Il Carroccio farà un buon risultato». Ma Tajani lo vuole fare migliore. Alle Europee, Lega all’8,19 e forzisti al 7. Sarà sorpasso azzurro oppure no?

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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