Il secondo tempo dell’Offerta di Mps su Mediobanca è partito ieri. La banca senese, ormai già proprietaria del 62,3 per cento del capitale di Piazzetta Cuccia (la regolazione del prezzo è avvenuta lunedì 15), ha aggiunto un altro piccolo pacchetto dello 0,23 per cento, salendo al 62,53 per cento. Siena ha così fatto un altro passo verso il 67,7 per cento che garantirebbe il controllo assemblea straordinaria, e che renderebbe più semplice ottenere i 700 milioni di sinergie promesse dall’amministratore delegato del Monte, Luigi Lovaglio, così come l’utilizzo dei 2,9 miliardi di Dta, i crediti fiscali custoditi in pancia da Mps. La soglia del 67,7 per cento non solo sarà raggiunta probabilmente nei prossimi giorni, ma con altrettante probabilità sarà anche superata.
LA PREVISIONE
Come ha spiegato nei giorni scorsi in un discorso ai dipendenti il direttore generale di Mediobanca, Francesco Saverio Vinci, l’Offerta potrebbe arrivare all’80 per cento del capitale, considerando il fatto che molti fondi di investimento consegneranno le azioni all’Offerta ché per policy non possono investire in titoli divenuti poco liquidi e destinati ad uscire dagli indici. Domani intanto si riunirà il consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia, dove Nagel e Pagliaro, dovrebbero presentarsi dimissionari, insieme alla parte del consiglio nominata con la lista di maggioranza.
IL PASSAGGIO
Il ricambio dunque, dovrebbe avvenire alla prossima assemblea, già fissata per il 28 ottobre. Il Monte dei Paschi di Siena avrà tempo fino al 3 ottobre, in questo caso, per presentare una propria lista di consiglieri. Lista che potrebbe essere più “corta” di quelle attuali e passare da 15 a 9 membri. Una promozione dell’Opas è arrivata anche da Stefano Marsaglia, ex capo del corporate and investment banking della banca milanese. «Penso che questa operazione sia una buona cosa», ha detto Marsaglia a margine della presentazione dell’ingresso del suo fondo di venture capital, Azzurra Capital, nel gruppo di ingegneria Proger. «Mediobanca», ha aggiunto Marsaglia, «ha tanti prodotti ma non ha una rete di filiali».
Intanto i top manager di Piazzetta Cuccia continuano a vendere le proprie azioni sul mercato. E dopo le cessioni dei giorni scorsi del presidente della Banca, Renato Pagliaro, è stato il turno dell’amministratore delegato, Alberto Nagel, di passare all’incasso di una parte delle azioni in suo possesso accumulate, grazie ai bonus, durante gli anni al vertice di Piazzetta Cuccia. Il numero uno di Mediobanca ha ceduto azioni per un controvalore di 22 milioni di euro, vale a dire un pacchetto tondo di un milione di azioni, come emerso ieri dalle comunicazioni di internal Dealing. Secondo l’ultima relazione sulla remunerazione, Nagel avrebbe a sua disposizione un totale di quasi 3,1 milioni di azioni di Mediobanca, per un controvalore ai corsi attuali di circa 68 milioni di euro. Anche il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha ceduto un pacchetto di 400 mila azioni incassando quasi 9 milioni mentre il presidente Renato Pagliaro ha venduto altre 100 mila azioni per 2,1 milioni.
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