Un cambio di passo. E un segnale politico a Benjamin Netanyahu: hai passato il limite. Il governo italiano voterà a favore delle sanzioni europee contro i ministri «estremisti» di «Bibi». Ovvero è pronto a dare il via libera alle misure restrittive dell’Unione europea contro Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, rispettivamente ministri della sicurezza interna e della Difesa israeliani. Stop ai viaggi e ai liberi movimenti sul suolo europeo per l’ala più oltranzista del governo israeliano. Che propone di annettere la Cisgiordania e sostiene in pieno i crimini dei coloni contro i civili palestinesi. Al prossimo Consiglio europeo, ha annunciato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, le sanzioni finiranno sul tavolo. E l’Italia, dopo mesi di frenate e ripensamenti — il nostro Paese è rimasto tra gli ultimi a opporsi insieme alla Germanja — accenderà un semaforo verde alle sanzioni contro i ministri. È scritto nero su bianco nel discorso portato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani questa mattina. E in particolare in un passaggio che è stato concordato dal titolare della Farnesina ieri sera in una telefonata ad hoc con la premier Giorgia Meloni, riferiscono fonti vicine alla premier.
Il cambio di rotta
Eccolo: «Siamo anche pronti a valutare, non appena verranno presentate in Consiglio, le ulteriori nuove proposte di sanzioni preannunciate dalla Presidente della Commissione Europea von der Leyen nel discorso di ieri a Strasburgo».
Nel nuovo pacchetto a cui l’Italia darà il via libera un inasprimento alle sanzioni dei coloni. Anche per loro stop ai movimenti in Europa. È un cambio di passo importante, si diceva. Valutato da Meloni in queste settimane di fronte all’escalation continua di Netanyahu nella Striscia. L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso? Il bombardamento in Qatar, a Doha, per colpire i vertici di Hamas nel pieno delle trattative sulla tregua e gli ostaggi. Prontamente condannato da Meloni con una dichiarazione di inedita asprezza. È sufficiente per convincere l’Italia a serrare i ranghi in Europa. E ad alzare la posta: sanzioni contro i ministri fondamentalisti di Gerusalemme. Finito qui? Non è detto. A Roma infatti ritengono possibile un altro gesto e cioè il voto a favore della sospensione del programma Horizon fra Ue e Israele. Un programma di ricerca, si tratterebbe dunque di un gesto simbolico. Utile però a far salire la pressione su Netanyahu.
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