13.09.2025
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Technology

l’arma a microonde ad alta potenza


Droni ostili, Simone Lo Russo ceo di Impianti S.p.A.: «La Cina accelera, l’Italia deve correre»
Qualche giorno fa, la Cina ha svelato al mondo il suo nuovo nato, l’Hurricane 3000, un’arma a microonde ad alta potenza sviluppata dalla cinese China North Industries Group Corporation (Norinco). La sua funzione è neutralizzare e distruggere sciami di droni a una distanza di circa 3 chilometri, rendendolo uno strumento altamente efficace contro minacce aeree ostili. «Questo annuncio non è solo un fatto tecnologico: è un campanello d’allarme per tutti i Paesi che ancora non hanno sviluppato una strategia efficace di difesa contro i droni» sostiene Simone Lo Russo, ceo di Impianti S.p.A. che, fondata nel 1992, opera come System integrator in vari settori tecnologici ed è riconosciuta sul mercato come “technology scouter. L’Hurricane 3000 «conferma come le grandi potenze stiano investendo massicciamente per contrastare una minaccia ormai centrale per la sicurezza nazionale e industriale: i droni, strumenti economici, facili da usare e sempre più presenti nello spazio aereo civile e militare» sottolinea il ceo di Impianti S.p.A.
Non solo la Cina. Stati Uniti, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e molti altri Paesi hanno da tempo attivato sistemi avanzati di rilevamento e neutralizzazione dei droni. «Negli Stati Uniti, programmi come il Counter-UAS (C-UAS) e il Drone Defender proteggono infrastrutture critiche e installazioni militari — spiega Lo Russo -. Il Regno Unito ha implementato sistemi di difesa in aeroporti e per eventi pubblici di rilevanza nazionale, mentre gli Emirati Arabi Uniti, con infrastrutture strategiche e grandi eventi internazionali, hanno puntato su sistemi sofisticati di monitoraggio e neutralizzazione per garantire sicurezza urbana e industriale».
In questo contesto, aggiunge l’esperto, «l’Italia non può permettersi di restare indietro. La crescente diffusione dei droni, anche nei cieli civili, rende urgente l’adozione di strumenti di difesa avanzati. È necessario garantire protezione alle infrastrutture critiche, ai centri urbani densamente popolati e agli eventi di rilevanza nazionale. Serve un approccio integrato che combini tecnologia, regolamentazione e controllo operativo, capace di prevenire minacce e rispondere in tempo reale a situazioni di rischio».
Una leva fondamentale sarebbe l’attivazione immediata dello U-space, il sistema europeo per la gestione sicura dei droni nello spazio aereo nazionale. «Solo con un U-space pienamente operativo su tutto il territorio sarà possibile identificare in tempo reale droni collaborativi, registrati e controllati e droni non collaborativi, che operano al di fuori delle regole e rappresentano una reale minaccia — spiega ancora Lo Russo -. Monitorare, tracciare e neutralizzare questi dispositivi è ormai un requisito essenziale per la sicurezza dello Stato e dei cittadini. L’Italia possiede le competenze tecnologiche, industriali e scientifiche per sviluppare sistemi anti-drone avanzati e integrati. È il momento di fare scelte strategiche e investimenti mirati, coinvolgendo operatori industriali, enti di ricerca e istituzioni pubbliche. Solo così sarà possibile costruire una difesa nazionale solida e proattiva, capace di rispondere alle sfide odierne e future.
Lo ribadisco — sottolinea il numero uno di Impianti S.p.A. — non si tratta solo di tecnologia, ma di sicurezza economica, sociale e civile. Ogni ritardo nell’implementazione di sistemi efficaci espone il Paese a rischi concreti, dai sabotaggi industriali agli atti di terrorismo urbano. Dotarsi rapidamente di un U-space integrato e di sistemi anti-drone avanzati non è più una scelta opzionale: è una priorità strategica, imprescindibile per proteggere cittadini, imprese e infrastrutture critiche».


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