Nonostante le sanzioni internazionali e il clima di crescente isolamento politico, i capitali russi continuano a scorrere tra le vigne italiane. Da colline toscane a tenute umbre, alcune delle proprietà vinicole più prestigiose del Paese restano nelle mani di oligarchi e uomini d’affari legati al Cremlino, molti dei quali vicini a Vladimir Putin. Secondo un’inchiesta di The Insider, queste aziende non solo sono sopravvissute all’ondata di restrizioni seguita all’invasione dell’Ucraina, ma hanno continuato a prosperare, beneficiando di oltre un milione di euro in sussidi pubblici europei.
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