13.08.2025
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Politics

«Usa la via giudiziaria per cercare di batterci»


Non abbassa i toni, tutt’altro. Alza di diversi decibel il livello di scontro. Il polverone sollevato ancora una volta dal caso Almasri sembra quasi aver ringalluzzito Giorgia Meloni, proiettandola in un clima che, più che vacanziero, ha il sapore di una campagna elettorale giunta alle battute finali. A innescare la miccia stavolta è la denuncia presentata da Avs alla Corte penale internazionale nei confronti di membri del governo per complicità su quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza o in quel che ne resta. La premier replica picchiando duro sui social. E rilancia, tra le righe, l’accusa – mossa mercoledì in tv – che a volte ci siano ben altri fini a muovere la magistratura. E così, dopo aver maliziato su un legame tra il caso del torturatore libico e l’iter spedito della riforma della giustizia, attacca frontalmente la sinistra accusandola di usare la via giudiziaria per prevaricare una destra che non riesce a battere alle urne. Lasciando intendere che talvolta è la “manina” delle opposizioni a tirare i fili della magistratura, come si trattasse di una marionetta da manovrare a piacimento. «Leggo che alcuni esponenti della sinistra, come Bonelli, Fratoianni e compagnia, vorrebbero segnalare il Governo italiano alla Corte Penale Internazionale. Gli stessi che, giusto qualche tempo fa – ricorda la premier – chiedevano a Bruxelles di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Ora puntano addirittura a un processo internazionale, tirando in ballo il dramma umanitario a Gaza in modo del tutto strumentale, come se perfino questo fosse colpa nostra. Tre cose sono ormai chiare a tutti – elenca la presidente del Consiglio mettendo il fronte avversario nel mirino –: la prima è che, non riuscendo a batterci in patria, la sinistra cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza è che ormai hanno un’unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo. Non riusciranno». Parole che innescano reazioni su più fronti, con le toghe che denunciano di sentirsi costantemente sotto attacco e l’opposizione pronta a dar battaglia.

L’ANM, BASTA INSULTI

«I magistrati non fanno politica, fanno il loro mestiere ogni giorno nonostante insulti, intimidazioni e una campagna costante di delegittimazione che danneggia i fondamenti stessi del nostro Stato democratico», rimarca la Giunta esecutiva centrale dell’Anm, puntualizzando che «non esiste alcun disegno avverso all’esecutivo».

IL FRONTE DELLE OPPOSIZIONI

All’attacco anche la segretaria dem Elly Schlein, secondo la quale «insinuare che i giudici agiscano non a tutela della legge ma per un disegno politico è un atteggiamento eversivo. E non è la prima volta». La premier resta nel mirino anche di Giuseppe Conte. «Meloni – scrive il leader M5S – piagnucola su social e in tv, dove ha inaugurato un nuovo genere: l’intervista senza domande. Lo fa rispolverando l’usato sicuro: ho i giudici contro, gli avversari usano la magistratura per contrastarmi. Prenditi qualche responsabilità, Giorgia. Sei il Presidente del Consiglio, non Calimero». A parlare di «sindrome di accerchiamento per sviare dalle sue responsabilità su Almasri come su Gaza» è invece il segretario di +Europa, Riccardo Magi, secondo cui il «vittimismo di Meloni sta diventando pericoloso». Ci pensa invece Matteo Renzi a spostare il focus su Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del Guardasigilli coinvolta nel caso Almasri. Tirando in ballo uno dei tasselli più delicati dell’intero puzzle. «La guarentigia costituzionale – dice il leader Iv – vale per la premier e per i ministri. Non vale per i capi di gabinetto. Chi volesse piegare la norma per salvare una collaboratrice, commetterebbe un atto contro la Costituzione, contro le Istituzioni, contro la giustizia». In scia anche Bonelli, tra i protagonisti del post di fuoco della premier in quanto autore della denuncia alla Cpi. «Questo governo sta costruendo un sistema di immunità» che mira «a garantire l’impunità a una politica che si ritiene al di sopra della legge. Si comportano come “The Untouchables”».

 


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