08.08.2025
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i danni causati, l’attacco notturno e la strategia di Kiev


Un attacco notturno con droni ucraini del Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) ha danneggiato cinque aerei russi nella base aerea rusa «Saky» in Crimea. L’attacco si inserisce all’interno di una strategia ucraina più ampia.

Cosa è accaduto? — Secondo quanto riferito dall’ufficio stampa dell’SBU lunedì 4 agosto, sono stati distrutti un caccia multiruolo russo Su-30SM e danneggiati tre bombardieri Su-24. Nell’attacco è stato preso di mira anche un deposito di munizioni causando danni per milioni di euro. Secondo dati open source, il costo stimato di un singolo aereo Su-30SM varia dai 35 ai 50 milioni di dollari. Pertanto, le perdite totali per la Russia a seguito dell’attacco potrebbero ammontare a centinaia di milioni di dollari, escluse le munizioni immagazzinate nel deposito. «Il successo dell’operazione speciale dell’SBU a Saky è un altro passo verso l’indebolimento della capacità del nemico di condurre la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Gli occupanti devono ricordare che non si sentiranno mai al sicuro sul nostro territorio!» ha aggiunto l’SBU nel comunicato.

Perchè è importante l’aeroporto di Saky? — L’aeroporto di Saky si trova in Crimea, nella parte annessa alla Russia nel 2014. La base, che ospita il 43° Reggimento dell’Aviazione navale russa, è una base aerea strategica. Permette alla Russia di avere il controllo dello spazio aereo nel Mar Nero e coordinare gli attacchi contro l’Ucraina. La sua posizione e le sue capacità operative lo rendono un punto chiave per le operazioni militari russe nella regione.

La strategia ucraina —  L’attacco rientra nel più ampio sforzo dell’SBU per indebolire l’infrastruttura militare russa nella Crimea occupata. Negli ultimi mesi, infatti, i droni ucraini hanno ripetutamente colpito radar, sistemi di difesa aerea e depositi di munizioni nella penisola. Il 1° giugno, le forze ucraine hanno realizzato un attacco su larga scala con droni contro aeroporti russi a migliaia di chilometri dal confine ucraino, nell’ambito dell’operazione Spiderweb.


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