28.07.2025
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Sports

Lazio, Zaccagni: «In ritiro ci sono mancati i tifosi. Io capitano? Decide il club». Rovella lancia la sfida: «Daremo l’anima per l’Europa»


La Lazio batte l’Avellino con un rigore di Guendouzi nel recupero e chiude ufficialmente il ritiro di Formello. La partita del “Benito Stirpe” di Frosinone ha dato a Sarri qualche discreta indicazione, ma è stata soprattutto l’occasione per far mettere all’intera rosa qualche minuto nelle gambe. Dopo il rientro nella Capitale, il tecnico spera di recuperare Patric, Dia e Gigot e lasciare a casa il solo Isaksen (mononucleosi). Martedì, infatti, la squadra partirà alla volta di Istanbul, dove è attesa mercoledì dal Fenerbahce di Mourinho e sabato dai campioni di Turchia del Galatasaray.

IL PLAY DI SARRI – Al termine della prima fase di preparazione, dalla zona mista dello stadio hanno preso la parola due dei leader dello spogliatoio: Nicolò Rovella e Mattia Zaccagni hanno ritrovato l’allenatore che li ha voluti a Roma. «Ci siamo chiusi due settimane nel centro sportivo e abbiamo svolto tante doppie sedute, dopo aver smaltito la delusione dell’ultimo anno: l’obiettivo è solo uno, riuscire a riportare la Lazio in Europa», ha esordito senza mezzi termini l’ex Monza. «Il mister mi ha chiamato prima del ritiro, è un maestro. Mi vede vertice basso, io lì mi trovo benissimo, ma devo migliorare sia in fase difensiva che in costruzione, oltre che in fase realizzativa. Sarri predilige un palleggio corto, lavoriamo sul possesso e saliamo tutti insieme. Le sue richieste difensive sono molto più difficili e i calciatori che non hanno lavorato con lui dovranno imparare in fretta», ha ammesso il numero 6, dimostrando di avere le idee chiare. «Il blocco del mercato non è un alibi, anzi: noi dobbiamo essere 26 giocatori umili che seguono il mister e danno anima e corpo in campo. Io ho giocato due stagioni in crescendo, lavorerò per essere convocato al Mondiale dall’Italia di Gattuso.

Ho ricevuto attenzioni, ma mi sento un leader qui e sto bene alla Lazio». La chiosa è una carezza ai sostenitori biancocelesti, vicini alle 27.000 tessere. «I nostri tifosi sono fantastici, c’è poco da dire. In un momento complesso, stanno facendo una marea di abbonamenti. I tifosi laziali sono speciali. Noi sappiamo che ci saranno sempre e siamo felici di averli con noi».

CAPITAN ZACCAGNI – Negli ultimi giorni si comincia a parlare della fascia di capitano: all’arrivo di Baroni molti senatori dello spogliatoio votarono per Cataldi, poi finito alla Fiorentina. Per stessa ammissione di Sarri in conferenza stampa, Zaccagni dovrà essere confermato capitano dallo spogliatoio. In attesa della decisione definitiva, il numero 10 ha parlato ai cronisti presenti. «Siamo arrivati molto imballati dal lavoro di queste settimane. Oggi è passato un mese dal mio intervento, non pensavo di poter giocare un tempo. In ritiro ci è mancato l’affetto dei tifosi, ad Auronzo di Cadore li sentivamo vicini. D’altra parte, lavorare a casa ci facilita molte cose». Dopo un anno e mezzo, l’ex Verona ha riabbracciato il “Comandante”. «Mi sono sempre trovato bene col mister, l’ho visto molto carico e gioioso. So che avrebbe voluto lavorare su più moduli, ma per il momento stiamo provando solo il 4-3-3, perché per i nuovi assorbire in poco tempo le sue indicazioni è complicato». La fascia non deve diventare un tema spinoso, Zaccagni lo aggira sapientemente. «Non ne so nulla, leggo davvero poco. Farò quello che mi dirà la società, per me è un onore indossarla e ne sono contento», ha glissato. Il blocco del mercato non sarà un problema, tutt’altro: «Per noi e per tutti è stata una sorpresa, ma il mister ci ha chiesto di prenderlo come una sfida e noi lo faremo».


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