20.07.2025
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Politics

Onorevoli morosi, non pagano le quote e mandano in rosso i bilanci dei partiti. Le cifre da Pd, Forza Italia e gli altri


All’appello, nelle casse dem, mancano più di 440mila euro. Più di 300mila in quelle di Forza Italia. Ma il problema si pone (con poche eccezioni) per quasi tutti i partiti politici italiani. E’ il nodo degli onorevoli morosi, che non pagano le quote dovute alle forze politiche che li hanno eletti.

Una percentuale che varia da un partito all’altro, ma che di solito ammonta a una cifra compresa tra le 500 e le mille euro mensili che gli eletti si impegnano a versare accettando la candidatura. Una volta eletti, però, molti poi si «dimenticano» di effettuare i versamenti. Ed ecco che nei bilanci del 2024 di diverse forze politiche il problema torna a saltare fuori.  

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Azione di recupero

Il Movimento 5 stelle, che ha un avanzo di oltre 2 milioni di euro, iscrive a bilancio 2,8 milioni di euro di crediti verso parlamentari e consiglieri regionali, e 1,4 milioni per indennità di fine mandato. Come «leva per la riscossione dei contributi», il tesoriere Claudio Cominardi, nella relazione, richiama la regolarità contributiva come «requisito fondamentale per concorrere ed eventualmente mantenere il ruolo nelle cariche associative».

Non va meglio al Pd che, rispetto al 2023, vede diminuire di 55 mila euro la voce crediti verso senatori e deputati. Che ammonta comunque a quota 441 mila euro. Come spiega la relazione al rendiconto (in avanzo di 650mila euro, con l’incasso record di 10,2 milioni dal 2xmille), «è continuata l’azione di recupero» verso eletti nelle varie legislature, con 9 azioni giudiziarie aperte e 4 accordi transattivi.

Disavanzo pronunciato anche quello di Forza Italia, a causa delle «discontinuità dei versamenti» dovuti «da parte di alcuni eletti». Nonostante l’aumento di 2 milioni di contributi da terzi e di oltre 300 mila euro sulle quote associative infatti,il partito azzurro registra un disavanzo di 307 mila euro e un passivo di 90 milioni che continua a essere garantito dagli eredi di Silvio Berlusconi. «Occorrerà adottare decisioni più rigorose per ottenere i pagamenti», si legge nella relazione, «anche facendo leva» sulle norme interne che per i morosi prevedono ineleggibilità e decadenza dagli incarichi nel partito. 

Il «caso» Sinistra italiana

Anche nel bilancio di Europa verde si prevede un ricorso per decreto ingiuntivo per mancato pagamento spontaneo dei contributi associativi contro Eleonora Evi, deputata passata l’anno scorso fra i dem. Mentre va in controtendenza Sinistra italiana, che vede aumentare i contributi dei propri parlamentari (da 204 mila a 281 mila euro), tutti tra i 42 mila e i 55 mila euro.

I versamenti degli eletti sono in calo anche per +Europa, da 28.530 a 22.950. In Fratelli d’Italia i contributi dei parlamentari nazionali ed europei sono volontari, e il bilancio (in disavanzo di 681 mila euro, a fronte di un avanzo di 4,9 milioni di euro nel 2023) registra un calo delle erogazioni liberali (da 3,9 a 2,7 milioni) e delle quote associative annuali (da 2,8 a 2,3 milioni). Chiude la Lega, con un disavanzo di 1,4 milioni nel 2024. Anche per il Carroccio calano le contribuzioni da persone fisiche e giuridiche (da 4,5 a 3,8 milioni), mentre aumentano le quote associative (da 58.624 a 63.227 euro). 


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