10.07.2025
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Politics

«Siamo pronti ad approvarlo con il Pd». La Lega continua ad opporsi


Riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri che risiedono regolarmente nel Paese e hanno completato la scuola dell’obbligo, con tempi più rapidi per l’ottenimento del passaporto: sono questi i capisaldi della proposta di Forza Italia sullo Ius Scholae, destinata a riaccendere le tensioni nella maggioranza. La riforma prevede che un bambino nato in Italia da genitori stranieri possa diventare cittadino al termine dei dieci anni di scuola obbligatoria, anticipando di due anni quanto stabilito dalla normativa attuale. Inoltre, la cittadinanza sarebbe concessa anche ai minori entrati nel Paese entro i cinque anni di età, sempre dopo il percorso scolastico. Un altro elemento della riforma sarebbe quello di ridurre a 18 mesi il tempo massimo per il rilascio del passaporto.
Una linea che Forza Italia difende con convinzione, ma che trova l’opposizione netta della Lega. “Non è un segreto che la Lega non sia d’accordo con la proposta di Tajani sullo Ius Scholae, che non è inserita nel programma di governo né in quello della maggioranza e non è mai stata discussa durante la campagna elettorale. Si tratta di una posizione totalmente autonoma di Forza Italia, che non condivido assolutamente e che la Lega non condivide” afferma l’europerlamentare leghista Susanna Ceccardi. A riaprire il fronte dello scontro anche le parole del portavoce azzurro Raffaele Nevi: “Se il Pd chiederà la calendarizzazione dello Ius Scholae, siamo pronti ad approvarlo con loro”. Il progetto, già avanzato un anno fa e poi rimasto fermo a Montecitorio, aveva solo Azione favorevole. Oggi torna sul tavolo, con il Partito democratico che valuta la possibilità di votare con gli azzurri. Secondo alcuni, questa apertura potrebbe anche essere una mossa tattica per creare contraddizioni all’interno della maggioranza. Forza Italia però, capendo la portata politica della riforma, tende la mano al Carroccio, con parole caute: «Ha perfettamente ragione Susanna Ceccardi, quando sostiene che troppo spesso l’Italia ha concesso la cittadinanza a chi non conosceva leggi, regole, lingua e più banalmente principi basilari come quelli della parità tra uomo e donna. È il risultato delle leggi in vigore, che sono vecchie di tre decenni” afferma il deputato di Fi Paolo Emilio Russo. E prosegue spiegando il senso della proposta azzurra: “Forza Italia ha proposto con lo Ius Italiae una riforma complessiva dei meccanismi attraverso i quali vengono concesse le cittadinanze, vietando falsi e abusi col decreto cittadinanza e avendo come obiettivo quello di mettere al centro le bambine e i bambini e la scuola come strumento di integrazione”. “Il solo principio della residenza — sottolinea Russo — non dà garanzie rispetto al livello di integrazione ed ecco perché abbiamo proposto che venga concessa alle studentesse e agli studenti che hanno frequentato e superato con successo due cicli scolastici, cioè 10 anni di scuola”. Concludere infine: “Basta leggere una proposta — chiosa il deputato di Forza Italia — per capire che non si tratta soltanto di una proposta, per così dire, estensiva, ma che è innanzitutto una proposta di serietà”.

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