09.07.2025
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Politics

«Cittadinanza e Ius scholae non sono nel programma. Green Deal? L’Ue superi ottusità ideologica»


La guerra in Ucraina, gli Stati Uniti, il Green Deal. Ma anche i dazi, la legge elettorale e la cittadinanza. Sono stati questi gli argomenti al centro dell’intervento di Giorgia Meloni al Forum in Masseria 2025.

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La chiamata con Trump

«Gli Stati Uniti non hanno interrotto la fornitura di armi e il sostegno all’Ucraina, hanno rivisto la decisione di fornire specifiche componenti». Un fatto «rilevante ma ben diverso dal totale disimpegno americano che si è raccontato. Io stessa ho sentito Donald Trump con cui ho parlato» di Kiev e «anche di» dazi, «spero in sviluppi positivi sulla questione». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto il suo intervento al Forum in Masseria. «Se da una parte l’Ucraina ha ampiamente dimostrato il suo impegno sincero verso un percorso di pace, quello stesso impegno continua a mancare da parte russa e non penso che si debba attendere la buona volontà di Putin di fare passi avanti. Penso che si debba esercitare tutta la pressione possibile» che «significa sostenere l’Ucraina e rafforzare le sanzioni. L’Europa lo ha già fatto, spero seguano anche gli Stati Uniti».

I dazi

Dopo la guerra spazio poi ai dazi. «Che cosa accadrà non posso dirlo, come sa bene la competenza è in capo alla Commissione Ue che sta seguendo la trattativa con gli Usa, da parte italiana abbiamo lavorato per fare in modo he il rapporto fosse certamente franco ma costante, teso a cercare di risolvere insieme i problemi.

Siamo soddisfatti di avere ricostruito un dialogo che sembrava interrotto e ora è continuativo, stiamo facendo tutti la nostra parte ma non posso entrare in merito a quelli che saranno gli accordi». 

Il Green Deal

Io mi considero una persona ottimista, forse si potrebbe dire ingenua addirittura, però sono abituata a pensare che in ogni contesto prima o poi il buon senso abbia la meglio sull’ottusità ideologica. È la ragione per la quale continuo ad essere convinta che anche in ambito europeo riusciremo a superare pian piano le regole assurde che l’Europa si è autoimposta negli anni, che hanno soffocato la nostra competitività quanto la prospettiva di crescita industriale: sono regole che nell’attuale contesto internazionale a maggior ragione non ci possiamo permettere, in particolare sul Green Deal». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo al Forum in Masseria. «Sono fiduciosa — ha aggiunto — che i primi a dimostrare lucidità saranno i colleghi del Partito Popolare Europeo seguendo delle posizioni che invece sono molto più storiche da parte dei Conservatori europei. Ma penso che prima o poi ci arriveranno perfino quelli del Partito Socialista, quindi sono ottimista in questo».

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La legge elettorale

«Per come la vedo io le leggi elettorali sono materia di competenza parlamentare, non c’è nessuna iniziativa del governo, personalmente credo che sarebbe positivo avere una legge elettorale che vada bene anche quando venisse approvato il premierato, in quel caso il proporzionale con indicazione del premier e premio di maggioranza sarebbe una legge «giusta». Sulle preferenze «la mia posizione è conosciuta la me posizioni sono variegate non so dire quale sarebbe l’esito». 

La cittadinanza

«Il centrodestra è formato da forze politiche diverse, su alcune questioni ci sono sensibilità diverse: penso sia normale altrimenti saremmo un partito unico ma è la ragione per cui abbiamo deciso di stilare un programma e la ragione per cui io penso che sarebbe utile per tutti» concentrarsi «sulle priorità indicate nel programma su cui siamo tutti d’accordo, la cittadinanza non è tra queste». Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo al Forum in Masseria a proposito dello Ius Scholae proposto da Fi. Nel merito — ha ribadito Meloni — io personalmente non considero corretto o utile concedere la cittadinanza a un minore se i suoi genitori sono ancora stranieri. Peraltro già con l’attuale legge, dopo dieci anni di residenza in Italia, si ha diritto alla cittadinanza». Ha aggiunto però che «un altro tema potrebbe essere occuparsi delle rigidità amministrative che ancora ci vengono segnalate dalle seconde generazioni, penso al fatto che chi raggiunge 18 anni e vuole richiedere la cittadinanza poi trova oggettive complicazioni. Su questo si potrebbe lavorare, ma sarebbe più semplice affrontare questo tema se il dibattito non assumesse una piega ideologica. Però anche qui bisognerebbe eventualmente parlarne con la maggioranza» «In ogni caso se posso dare un consiglio sarebbe un bene che tutti ci concentrassimo sulle priorità del nostro programma che dobbiamo terminare entro la fine della legislatura».

I cpr in Albania

Il Piano «Albania va avanti, nonostante gli abbastanza evidenti tentativi» per evitare «che questa iniziativa non abbia successo, dovrebbe farci riflettere sul ruolo della politica e di altri poteri dello stato». Ma resta una «idea di successo e non è un caso che» altri Paesi ci stiano pensando.

Video

Il referendum sul premierato

«Le dinamiche e le tempistiche delle riforme e dei referendum su giustizia e premierato dipendono dal parlamento, per me è importante realizzarle. Se il referendum sul premierato si terrà nella prossima legislatura non si potrà dire che è una riforma che garantisce noi stessi e si potrà parlarne nel merito», ha concluso la premier.

I salari

«Per aumenti più consistenti» dei salari «è fondamentale aumentare la crescita e soprattutto aumentare la produttività del sistema: per una crescista sostenuta e duratura salari e produttività si alimentano a vicenda e quello su cui siamo concentrati adesso è innescare questo circolo virtuoso». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo al Forum in Masseria. Quando si parla di povertà «vedo utilizzare in modo fuorviante le note Istat, in termini assoluti è una realtà sostanzialmente invariata, il potere d’acquisto sta lentamente recuperando terreno in misura minore di quanto ambiamo a fare, il problema esisteva ed esiste ed è una delle priorità come abbiamo dimostrato. Quando parliamo di salari siamo stati noi a intervenire con un taglio significativo del cuneo e a mettere più soldi nelle tasche degli italiani». 

Il caso Kaufmann e il tax credit

L’ex ministro Sangiuliano aveva toccato un nervo scoperto suo finanziamenti al cinema? «Eh certo che sì, direttore…», replica Giorgia Meloni in video collegamento con Bruno Vespa. «Il caso Kaufmann — assicura il presidente del Consiglio — è solo l’epilogo più drammatico e scandaloso di un sistema, che è quello legato al tax credit e al sostegno pubblico al cinema e all’audiovisivo. Negli anni ha generato delle vere e proprie truffe, ma anche costruito un meccanismo distorto che consentiva così di finanziare con milioni di euro dei cittadini, delle tasse dei cittadini, film che poi alla fine guadagnavano poche decine di migliaia di euro».

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