Sei mesi in più per adeguarsi ai dettami del regolamento europeo sulle criptovalute. Il decreto Economia licenziato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri concede infatti un po’ più di tempi ai fornitori di servizi legati al mondo degli asset digitali. Entro il prossimo 30 giugno i prestatori di servizi che oggi possono operare e fare offerte ai clienti perché iscritti all’Oam, l’organismo agenti e mediatori avrebbero dovuto presentare istanza di autorizzazione in Consob ed entrare in un nuovo albo.
La scadenza slitta invece al 30 dicembre prossimo. Di conseguenza il governo ha esteso fino a metà del prossimo anno (fino al 30 giugno) la durata del periodo transitorio durante il quale la vigilanza decide dare o non dare l’autorizzazione all’operatore, senza la quale dovrà cessare le proprie attività.
Gli ultimi dati Esma, l’autorità europea dei mercati, segnalano 11 provider cripto autorizzati dalla vigilanza tedesca, otto da quella olandese, cinque a Malta. Uno a testa per Francia, Cipro, Austria, Spagna e Lussemburgo. Operatori che, essendo già iscritti negli albi dei rispettivi Paesi, potranno offrire servizi in Italia, con una notifica alla Consob.
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