A sorpresa Luca de Meo lascia dopo cinque anni la guida di Renault per Kering, chiamato da François-Henri Pinault per risollevare le sorti del colosso francese del lusso. Il manager dell’auto cresciuto alla scuola di Sergio Marchionne in Fca, ha annunciato il suo addio in un cda straordinario di Renault. Che in una nota ha spiegato che dietro «la sua decisione di dimettersi» ci sarebbe soltanto la volontà «di affrontare nuove sfide al di fuori del settore automobilistico».
LA SCELTA
Da Kering — che controlla marchi come Gucci, Yves Saint Laurent e Balenciaga — nessun commento. Negli scorsi giorni Pinault avrebbe deciso di scorporare i ruoli di presidente e Ceo, mantenendo per lui solo il primo, per avviare un processo di ristrutturazione dopo una serie di trimestrali negative.
De Meo resterà in carica come ceo di Renault in carica fino al 15 luglio. Nella nota diffusa domenica dalla casa di Boulogne-Billancourt ha spiegato: «Arriva un momento nella vita in cui si sa che il lavoro è fatto. Nel Gruppo Renault abbiamo affrontato sfide immense in meno di cinque anni! Abbiamo raggiunto ciò che molti ritenevano impossibile. Oggi, i risultati parlano da soli: sono i migliori della nostra storia». Per concludere: «Ecco perché ho deciso che è giunto il momento di passare il testimone».
Il presidente del gruppo transalpino, Jean-Dominique Senard, ha ringraziato il 58enne manager italiano «per la trasformazione del gruppo Renault» e ha fatto sapere che è stata «avviata la procedura di nomina di un nuovo ceo sulla base del piano di successione già definito». Non esclusa una nomina interna visto che il Cda «ha espresso fiducia nella qualità e nell’esperienza del management per proseguire e accelerare la strategia di trasformazione» della casa.
De Meo lascia una Renault in salute, l’unica tra le europee insieme a Ferrari ad avere registrato risultati positivi (fatturato in aumento del 7,4 per cento), numeri confermati anche per il 2025 nonostante il rallentamento di Nissan. Con la sua «Renaulution», ha riorganizzato l’azienda, spinto sull’elettrificazione, anche con la divisione ad hoc Alpine, ridotto i modelli per concentrarsi su quelli di segmento C e D, rilanciato il marchio Alpine. La notizia della sua uscita ha molto sorpreso il mondo dell’auto anche perché sabato era a Le Mans per la 24 Ore più famosa al mondo, dove è stato fotografato con il presidente di Stellantis, John Elkann. Dall’inizio dell’anno i due hanno intrapreso una battaglia comune in Europa per spingere la Ue a non abbandonare nel 2035 le motorizzazioni termiche e a alleggerire gli standard per rilanciare la produzione delle utilitarie. Battaglia che Elkann vuole portare avanti.
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