21.06.2025
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Sports

i motivi dietro al divorzio e il possibile sostituto


Tutto confermato: il ds Ghisolfi e l’avvocato Vitali, il Chief Administrative Officer del club (per noi umani una sorta di amministratore delegato occulto), lasciano la Roma. Archiviata la telenovela sull’allenatore, si riparte. Altro giro, altra corsa. Stavolta, però, la ricerca del nuovo ds dovrebbe essere più ristretta. E soprattutto più breve. Perché l’addio di Ghisolfi — confermato ieri da Ranieri in conferenza stampa — deve per forza far spazio ad una nuova figura. Il mercato è già iniziato e tra l’altro la Roma dovrebbe rientrare nei parametri del settlement agreement entro il 30 di giugno. «Manca ancora qualcosina», s’è lasciato sfuggire Claudio, e i giorni per andare a dama con i conti sono appena dodici. Un qualcosina che per i Friedkin era la cessione di Angeliño nella finestra dedicata al mondiale per club, congelata dall’Al-Hilal, poi saltata e chissà se rimandata a luglio. Un flop che unito alla gestione discutibile dell’affaire Svilar più ai rapporti difficili con altri procuratori, ha fatto sì che le strade con il dirigente francese si separassero. Curioso che tutto sia deflagrato alla vigilia della conferenza stampa di presentazione di Gasperini ma questo è un altro discorso. Se per Vitali, il sostituto è già in casa (si tratta di Jason Morrow, l’uomo dei conti inserito dai Friedkin un mese fa), diverso il discorso per il ds.

I CANDIDATI

Premessa: come già accaduto per l’allenatore, anche per il successore di Ghisolfi a decidere saranno i Friedkin. Tuttavia le indicazioni di Ranieri («La società sta già vagliando alcuni nominativi») saranno fondamentali. L’identikit è chiaro: non si cerca un accentratore ma una figura low profile. Inoltre non ci si affiderà più alla Retexo di Charles Gould, l’uomo degli algoritmi, come accaduto in passato. Nella rosa ristretta proposta da Claudio — ormai una sorta di direttore generale — i nomi ad oggi sono quelli di Massara (preferito), Burdisso, Pradè e la sorpresa Balzaretti. Profili che sono accomunati dal fatto di essere italiani o conoscere, come Nicolas, la realtà nostrana. Per intenderci: se, come sembra, i Friedkin decideranno su indicazione di Ranieri, sono da escludere scelte alla Pinto o alla Ghisolfi. In queste ultime ore Massara ha avuto certamente dei contatti con il club. Uomo di calcio e scopritore di talenti, ha lasciato il Rennes un mese fa. Abituato a parlare poco e soprattutto poco incline ai riflettori, sembra l’identikit ideale per i Friedkin se non ci fosse il fatto che ha già lavorato nella Roma di Pallotta. E in tal senso, Dan e Ryan, almeno fino ad oggi, hanno accuratamente evitato di affidarsi a dirigenti della precedente gestione Usa.

PRESENZA A SORPRESA

Proprio per questo motivo, durante la presentazione di ieri non è passata la presenza in prima fila di Balzaretti, tornato a fine dicembre su indicazione di Ranieri per implementare l’area scouting e occuparsi di operazioni minori, dopo le sfortunate avventure come direttore sportivo del Vicenza e responsabile dell’area tecnica con l’Udinese. I Friedkin, su suggerimento di Claudio, stanno valutando anche la sua candidatura. Soluzione interna che suonerebbe come una scelta di transizione. Bene o male quello che hanno prefigurato Ranieri e Gasperini per la prossima stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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