20.06.2025
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Politics

per il Ponte ridurre le cause sugli espropri


Inserire l’opposizione alle indennità di esproprio tra i casi per cui sarà indispensabile la mediazione prima di andare in causa. Eccola l’ultima mossa della Lega, sul Ponte sullo Stretto, inserita in un emendamento al decreto Infrastrutture, all’esame della Camera. Una norma che, nelle intenzioni, punta a frenare la pioggia di contenziosi che potrebbero arrivare dai territori coinvolti. Le stime parlano di circa tremila terreni e immobili che, nella gran parte dei casi sono abitati da più di una persona, oppure sede di attività commerciali o artigianali. Insomma, il rischio di tribunali intasati o, peggio, cause in blocco contro il Ponte non è affatto recondito.

LA PROPOSTA

Per questo, nella proposta del Carroccio, a firma di Valeria Sudano e Anastasio Carrà, al già lungo elenco di fattispecie per cui la mediazione vale come «condizione di procedibilità», si aggiungono anche i casi di  «opposizioni alla determinazione delle indennità di occupazione ed esproprio». Ma non solo. Anche le «controversie connesse alle attività di cantiere». Vale a dire quelle che riguardano i danni connessi alla realizzazione di opere, o all’esecuzione dei contratti. Una via alternativa che permetterebbe di non gravare sugli uffici giudiziari e, al tempo stesso, ridurre i tempi rispetto a causa civile. Ultimo ma non meno importante, darebbe modo di ricomporre le controversie se si trovasse un accordo sulle indennità. Per «rafforzare l’operatività delle sedi giudiziarie territorialmente competenti», la proposta prevede anche che il ministero della Giustizia. possa rideterminarne la dotazione organica «anche mediante un riassetto organizzativo delle strutture centrali e periferiche». Ora, però, bisognerà attendere lunedì per capire se l’emendamento supererà il primo vaglio di ammissibilità in commissione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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