A meno di accelerazioni improvvise, serviranno ancora un paio di giorni, forse tre, per la risoluzione del contratto con l’Atalanta e la sottoscrizione del triennale di Gasperini con la Roma. Ieri il tecnico era presente al Roland Garros, oggi sarà in città per partecipare al matrimonio di Scamacca. Attaccante che Gian Piero si porterebbe volentieri nella nuova avventura a Trigoria ma che per costi e soprattutto infortuni (in un anno ha riportato la rottura del legamento crociato e poi è stato operato a Barcellona dal professor Cugat per una lesione della giunzione muscolo- tendinea del retto femorale destro) non rientra nei piani giallorossi. Il ds Ghisolfi sta (in parte) mettendo mano agli errori commessi nella passata stagione e dopo Le Fée (18 milioni più 6 di bonus), ha chiuso con il Benfica per Dahl (11 milioni) ed è prossimo a fare altrettanto con l’Inter per Zalewski. Un piccolo tesoretto da non disperdere. Ranieri a fine stagione è stato chiaro: «Non possiamo, né dobbiamo fare rivoluzioni. Abbiamo due aperture di mercato dove saremo «ristretti», cercheremo quindi di sbagliare il meno possibile». È chiaro che molto dipenderà dalle cessioni e dalle offerte che saranno recapitate a Trigoria. Per intenderci, se Svilar sarà ceduto (continua il braccio di ferro con il club: gli agenti del portiere chiedono 4 milioni, bonus inclusi, più un premio alla firma) oltre a trovare un sostituto, la Roma avrà più margine di manovra. Cambierebbe fino ad un certo punto, invece, il discorso relativo ad un eventuale addio di Dovbyk. Premesso che parlarne ora — senza nessuna offerta sul piatto per l’ucraino se non un timido interesse del Real Betis — è prematuro, Gasperini ha già fatto presente che per una squadra che gioca le coppe, «è fondamentale avere cinque attaccanti per due ruoli».
REPARTO DA CAMBIARE
Due ci sono, Dybala e Soulé. Considerando (per ora) anche Artem, ne mancano due. Shomurodov, infatti, nonostante il rinnovo difficilmente resterà; per Abraham si sta già cercando una sistemazione in Premier. La Roma si sta guardando intorno. Ieri Krstovic ha lasciato intendere dal ritiro della nazionale montenegrina che lascerà Lecce. Profilo che piace ma la Roma non vuole, né può, partecipare ad aste. Discorso simile per Lucca che Gasp voleva a gennaio all’Atalanta. Per questo motivo si stanno monitorando anche altre piste che portano a calciatori molto simili per caratteristiche fisiche ai due. Così, ad oggi, i profili attenzionati sono quelli di Woltemade, corazziere di due metri dello Stoccarda (12 reti nell’ultima Bundesliga), e dello statunitense Sargent, attaccante più dinamico da 15 gol e 5 assist in Championship con il Norwich. Ma non finisce qui. Perché con Paredes vicino all’addio, Pellegrini che gioco-forza dovrebbe restare (non tornerà prima di settembre) e il sogno Frattesi che resta sullo sfondo (il Napoli preme), è la difesa l’altro reparto al quale Gasperini vorrebbe mettere mano. I tre centrali nel suo sistema di gioco sono fondamentali. E non è un caso che per anni sia andato avanti con il trio Toloi, Djimsiti e Palomino, rivoluzionando tutto ciò che era intorno ma lasciando intatta la difesa. Le marcature a uomo e l’aggressività che chiede in ogni zona del campo, sono alla base di uno stile difensivo molto particolare che ha bisogno di difensori specifici. Gli ottimi rapporti con il Leverkusen, se l’Atalanta ora che Gasp non c’è più deciderà di non riscattarlo, potrebbe favorire l’arrivo di Kossounou. Al tecnico di Grugliasco piace tanto, lo ha lanciato senza pensarci un attimo anche se poi il ragazzo è stato frenato da un infortunio. C’è però la controindicazione della Coppa d’Africa, che si giocherà in Marocco dal 21 dicembre al prossimo 18 gennaio. E la Roma, in tal senso, già perderà Ndicka. A meno che l’ivoriano non lasci prima. Il suo destino è legato a doppio filo con quello di Svilar. Ad oggi vederli entrambi nella nuova Roma targata Gasp appare difficile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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