10.05.2025
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Science

si chiamerà Leone XIV. «La pace sia con tutti voi», il primo saluto commosso ai fedeli da San Pietro


Su Instagram foto monache agostiniane con futuro Papa, ‘grazie’

Il futuro Papa attorniato da 15 monache sorridenti del Monastero Agostiniano via dei Santi Quattro, a Roma: è quanto mostra una foto postata dalle religiose sul loro profilo Instagram. Sotto scrivono solo ‘Grazie!!!!’

 

 

Domani messa Leone XIV in Sistina con cardinali, domenica Regina Coeli da loggia

Alle 11 domani Papa Leone XIV celebrera una messa in Cappella Sistina con i cardinali. Domenica alle 12 recitera il Regina Coeli dalla loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro. Lo comunica il direttore della sala stampa del Vaticano, Matteo Bruni.

Mattarella a Leone XIV, pace da lei evocata speranza umanità

 «In questo momento storico, in cui tanta parte del mondo è sconvolta da conflitti inumani dove sono soprattutto gli innocenti a soffrire le conseguenze più dure di tanta barbarie, desidero assicurarLe l’impegno della Repubblica Italiana a perseguire sempre più solidi rapporti con la Santa Sede per continuare a promuovere una visione del mondo e della convivenza tra i popoli fondata sulla pace, sulla garanzia dei diritti inviolabili e della dignità e la libertà per tutte le persone. Quella pace che Vostra Santità ha evocato con forza nel Suo primo messaggio dalla loggia di San Pietro e che è la speranza dell’umanità intera». E’ quanto si legge nel messaggio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha mandato a Leone XIV.

Meloni scrive al Papa, c’è disperato bisogno di pace

«Santo Padre, Le porgo le felicitazioni mie personali e del Governo italiano per la Sua elezione al Soglio di Pietro». Inizia così una lettera che la premier Giorgia Meloni ha inviato a Sua Santità Papa Leone XIV, firmandola «con affetto filiale». Nella lettera Meloni afferma che «il mondo ha disperato bisogno» di pace, che «Lei, dalla Loggia della Benedizioni, ha invocato più volte, richiamando l’incessante e instancabile azione portata avanti dal compianto Papa Francesco».

Zelensky: auguri a Leone XIV, sostenga l’Ucraina

«L’Ucraina apprezza profondamente la posizione coerente della Santa Sede nel sostenere il diritto internazionale, condannare l’aggressione militare della Federazione Russa contro l’Ucraina e proteggere i diritti dei civili innocenti. Auspichiamo il continuo sostegno morale e spirituale del Vaticano agli sforzi dell’Ucraina per ripristinare la giustizia e raggiungere una pace duratura», scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con le congratulazioni a Leone XIV, cui augura «saggezza, ispirazione e forza, sia spirituale che fisica, nell’adempimento della sua nobile missione. Ad multos annos!».

Prevost è il primo papa agostiniano della storia

Robert Francis Prevost è il primo Papa agostiniano della storia. 

 

 

Putin si congratula con Leone XIV, ‘fiducioso nel dialogo’

Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Papa Leone XIV e ha espresso fiducia nello sviluppo costruttivo del dialogo tra Russia e Vaticano. «Sono fiducioso che il dialogo costruttivo e l’interazione instaurati tra Russia e Vaticano continueranno a svilupparsi sulla base dei valori cristiani che ci uniscono», si legge nella dichiarazione ripresa dalla Tass.

 

 

Leone XIV primo pontefice Usa e cittadino peruviano dal 2015

Robert Prevost, il cardinale scelto per guidare la Chiesa Cattolica, è il primo Papa originario degli Stati Uniti, essendo nato 69 anni fa a Chicago, ma è anche cittadino del Perù. Prevost, infatti, ha acquisito la doppia cittadinanza nel 2015 dopo aver trascorso la maggior parte della sua vita come missionario in Perù. Dal 2015 al 2023 è stato vescovo di Chiclayo, città nel nord-ovest del Paese andino.

 

 

Prevost è il primo Papa a leggere un discorso scritto

Robert Francis Prevost non è solo il primo Papa nordamericano ma anche il primo Pontefice ad aver letto un discorso scritto. Prima di lui, infatti, i Pontefici erano soliti tenere il primo discorso dalla Loggia del palazzo apostolico semplicemente a braccio. 

 

 

 

Papa Prevost recupera la mozzetta rossa

Papa Prevost ha recuperato uno degli elementi delle vesti del Papa che Francesco non aveva mai indossato: la mozzetta, la mantellina rossa corta sopra la talare bianca. L’ultimo ad indossarla era stato Papa Ratzinger. 

Oltre 150.000 persone a San Pietro in meno di un’ora

Dal momento della fumata bianca, in poco meno di un’ora, oltre 150mila persone hanno riempito l’area di San Pietro. Lo si apprende dalla persona. Il dispositivo di sicurezza è stato rimodulato con un potenziamento di contingenti delle forze dell’ordine all’altezza dei varchi di filtraggio. Allestiti a vista altri varchi ‘periferici’ in particolare all’altezza dell’incrocio tra Piazza Risorgimento e Borgo angelico per scaglionare gli ingressi. 

 

Leone XIV ricorda Papa Francesco: Continuiamo a costruire ponti

«Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole, ma sempre coraggiosa, di Papa Francesco che benediva Roma e il mondo quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione. Dio ci vuole bene, Dio vi ama a tutti e il male non prevarra. Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanita necessita di lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri, a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo, sempre in pace. Grazie a Papa Francesco». Lo ha detto Leone XIV dopo la sua elezione a Papa, affacciato dalla Loggia delle Benedizioni.

 

 

Trump, ‘Un onore, non vedo l’ora di incontrare papa Leone XIV’

Il primo discorso di Prevost, ‘aiutateci a costruire ponti’

«Aiutateci anche voi a costruire i ponti con il dialogo e con l’incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace». Lo ha detto Papa Prevost. 

 

 

I media Usa esultano, ‘Il primo papa americano’

 «Il primo papa americano». Con questo titolo la Cnn apre il suo sito web, così anche il New York Times e il Washingon Post. Il Guardian sottolinea a sua volta «Abbiamo un papa americano». Sono i primi siti internazionali che mettono in evidenza il fatto che il nuovo pontefice sia statunitense. 

Prevost: la pace sia con tutti voi

«La pace sia con tutti voi». Queste le prime parole del nuovo Papa. 

Prevost commosso saluta i fedeli con la mano

 Il nuovo Papa, visibilmente commosso, ha salutato i fedeli con la mano. 

 

Il Papa e Robert Prevost

Il cardinale americano Robert Francis Prevost è il 267esimo Papa. Si chiamerà Leone XIV. Lo ha annunciato dalla Loggia delle benedizioni, il card. protodiacono Dominique Mamberti. 

 

Centomila persone a San Pietro attendono il nuovo Papa

Centomila persone al momento sono in piazza San Pietro per vedere affacciarsi il nuovo Papa. È la stima delle forze dell’ordine presenti sul posto. Dalla fumata bianca il flusso è in costante aumento. 

 

Il nuovo Papa saluta i cardinali, stasera a cena con loro

Il nuovo Papa sta salutando uno ad uno, con un abbraccio veloce tutti i cardinali che lo hanno appena eletto. Stasera saranno a cena insieme. È quanto filtra dal Vaticano. 

La formula dell’habemus papam

Il cardinale protodioacono Dominique Mamberti, intorno alle 19, annuncerà al mondo chi è il 267esimo Papa con la formula: ‘Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum (nome di battesimo dell’eletto in accusativo latino), Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem (cognome dell’eletto non tradotto in latino), qui sibi nomen imposuit (nome pontificale in accusativo o genitivo latino, seguito dall’eventuale numero ordinale) Il testo è in parte ispirato al Vangelo di Luca (2,10-11[3]), che riporta le parole dell’angelo che annuncia ai pastori la nascita del Messia: «Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore».

 

Nuovo Papa, chi è il cardinale Dominique Mamberti che annuncerà il pontefice: le origini corse

 

Oltre 40mila persone n piazza a San Pietro

Sono salite a oltre 40mila le persone che hanno raggiunto piazza San Pietro per vedere affacciarsi il nuovo pontefice. Lo si apprende dalle forze dell’ordine presenti sul posto. Il flusso, aumentato notevolmente dopo la fumata bianca, sta crescendo ancora. 

 

Il paese di Parolin col fiato sospeso

Schiavon, il paese del cardinale Pietro Parolin, si è animato alle 18.08 quando è arrivata la fumata bianca. Il bar centrale del paese si sta affollando nell’attesa dell’annuncio ufficiale su chi sia il nuovo Papa.  Tra i bookmaker è infatti ancora una volta testa a testa tra Luis Antonio Tagle e Pietro Parolin. Questa volta, però, è avanti il cardinale filippino, offerto a 3 dai betting analyst di William Hill contro il 3,50 del segretario di Stato vaticano.

 

 

Versaldi, fumata bianca arrivata presto è Chiesa unita

«Una fumata bianca che arriva così presto è un chiaro segno dell’unità della Chiesa». Lo dice il cardinale Giuseppe Versaldi, intercettato a caldo in sala stampa vaticana, dopo la fumata bianca. 

 

L’habemus papam intorno alle 19

L’habemus papam pronunciato dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti è atteso intorno alle 19.

 

 

Cosa succede ora

Dopo la fumata bianca, che annuncia al mondo l’elezione avvenuta del nuovo Papa, il rito prevede una serie di passaggi i quali, infine, culminano nell’uscita sul balcone del Pontefice scelto, che per la prima volta parlerà alla folla di fedeli. 

 

 

Nuovo Papa da record, elezione tra le più brevi degli ultimi 150 anni

L’elezione del nuovo pontefice, successore di Francesco, è stata tra le più brevi degli ultimi 150 anni: appena 4 scrutini. Leone XIII, papa passato alla storia per l’enciclica «Rerum novarum», fu eletto nel 1878 dopo sole 3 votazioni. Il successore Pio X, in seguito proclamato santo, dovette attendere 7 scrutini prima di ricevere l’investitura dei cardinali nel 1903. Il conclave successivo si tenne nel 1914 e divenne papa Benedetto XV al decimo tentativo. Tra i papi del XX secolo quello che prevalse dopo il conclave più sofferto fu Pio XI: nel 1922 il pontefice che avrebbe fatto pace con lo Stato italiano con i Patti Lateranensi, ottenne la fumata bianca dopo 14 votazioni. All’opposto, al suo successore Pio XII, papa Eugenio Pacelli, sarebbero bastate solo 3 votazioni nel 1939. Giovanni XXIII fu eletto in un conclave che durò solo 3 giorni nell’ottobre 1958: la sua elezione fu una sorpresa per molti, in quanto era considerato un «papabile» minore, ma il suo spirito di apertura e riforma, specialmente con il Concilio Vaticano II, cambiò profondamente la Chiesa cattolica. Dopo la morte di Giovanni XXIII, Paolo VI fu eletto in un conclave che durò solo 3 giorni nel giugno 1963, con il forte sostegno dei cardinali italiani. Il suo pontificato è stato segnato dalla conclusione del Concilio Vaticano II e da un periodo di grande trasformazione nella Chiesa. Il conclave che ha portato all’elezione di Giovanni Paolo I fu estremamente rapido e durò solo 2 giorni nell’agosto 1978: il suo pontificato durò solo 33 giorni a causa della sua prematura morte. Il conclave che elesse Giovanni Paolo II, il primo Papa non italiano dopo secoli, durò 4 giorni e rappresentò una vera e propria sorpresa per il mondo intero, dato che il cardinale Karol Wojtyła non era considerato un papabile in anticipo. La sua elezione il 16 ottobre 1978 segnò una svolta significativa per la Chiesa, che sotto il suo pontificato ha vissuto una grande espansione globale. Nel 2005 Benedetto XVI fu eletto in sole 26 ore, con 4 scrutini.

Per eleggere Francesco i cardinali impiegarono 36 ore, con 5 scrutini, nel 2013. 

 

 

Nuovo Papa eletto alla quarta votazione come Ratzinger

Il 267esimo Papa è stato eletto al quarto scrutino. L’ultimo Pontefice ad essere eletto al quarto scrutinio è stato Benedetto XVI il 19 aprile del 2005.

Attesa per l’annuncio del protodiacono

 Si attende l’annuncio del cardinale protodiacono Dominique Mamberti dalla loggia delle benedizioni della Basilica di San Pietro per conoscere il nome del nuovo Pontefice.

«Bianca, bianca, abbiamo il Papa». Il sussurro corre tra i banchi di Santa Maria Maggiore, proprio vicino alla tomba di Francesco. Ci si mostra la notizia sui telefonini. Pochi istanti prima il sacerdote durante la Messa aveva pregato: «Dona alla tua chiesa un pastore». «Incredibile, eravamo proprio qui» dice una coppia di ragazzi Italiani. 

Dopo la fumata bianca tanti fedeli si muovono verso S.Pietro

Dopo la fumata bianca e udito il suono delle campane a distesa tantissimi fedeli, cittadini o turisti che si trovavano nelle vie limitrofe si stanno muovendo verso piazza San Pietro

Fumata bianca, eletto il Papa

I 133 cardinali elettori riuniti in Sistina hanno eletto il 267esimo Pontefice. Un applauso ha accolto la fumata bianca in piazza San Pietro. Commozione e gioia tra le migliaia dei fedeli radunati in piazza.

 

Cardinali verso la Sistina, al via terza sessione di voto

I cardinali elettori stanno raggiungendo la Cappella Sistina per la terza sessione di scrutini per l’elezione del 267° Papa della storia. Al termine del pranzo, infatti, i porporati hanno raggiunto la Cappella Paolina per il tradizionale momento di preghiera prima di fare il loro ingresso in Sistina. Qui nel pomeriggio si procederà alla quarta e quinta votazione, in attesa della nuova fumata, dopo le prime due nere di ieri e di stamattina. In caso di esito positivo al quarto voto la fumata sarà intorno alle 17. Altrimenti ci sarà comunque una fumata (bianca o nera) introno alle 19.

Il quinto scrutinio decisivo?

Grandi ascolti sui canali Rai per la prima giornata

L’attesa per l’elezione del nuovo Papa e la prima giornata di lavori del Conclave hanno catalizzato l’attenzione del pubblico. Grandi risultati, in termini d’ascolto, per programmi, Tg e straordinarie on onda sui canali Rai, segnala Viale Mazzini. In vetta l’edizione delle 20 del Tg1 seguita da 6 milioni 867mila spettatori pari al 34,4% della platea televisiva. Grandi numeri già dal pomeriggio per l’ingresso nella Cappella Sistina dei Cardinali e la diretta del Tg1 dell»Extra omnes’, dalle 16.00 alle 18.00, seguita da 2 milioni 104mila spettatori e il 24,3% di share. Da segnalare anche il risultato di Alberto Matano con «La vita in diretta» che, subito dopo, raccolto il testimone e proseguito il racconto sul Conclave, vola al 27,5% di share e conquista 3 milioni 91 mila spettatori. Gli ascolti crescono poi per la straordinaria del Tg1, dalle 18.54 alle 19,57, che ha ottenuto il 33,2% di share e 5 milioni 206mila spettatori. In access prime time anche «Cinque minuti» raccoglie pubblico da record: 6 milioni 881mila spettatori e il 32,2% di share e l’edizione Straordinaria del Tg1 che dalle 21 alle 21.09 ha dato conto della prima fumata nera, ha segnato il 27,4% di share e 5 milioni 851mila spettatori. Nella mattinata invece, dalle 9.45 alle 11.30, la diretta della «Messa Pro eligendo Romani Pontefice» a cura del Tg1 ha totalizzato il 20,6% di share e 909mila spettatori. Il Tg1 delle 13.28 raggiunge il 24,2% di share e 3 milioni 9mila spettatori. In seconda serata «Porta a porta» registra il 10,8% di share (343mila spettatori). Su Rai 2 l’approfondimento di «Tg2 — Post» dedicato al Conclave raggiunge il 5,2% di share e 1 milione 91mila spettatori. Su Rai 3, l’edizione del Tg3 in onda dalle 19.00 alle 20.00, si attesta al 10,1% di share e 1 milione 625mila spettatori e, in seconda serata «Tg3 Linea Notte» al 7,7% di share e 521mila spettatori.

 

Quindicimila persone in piazza San Pietro

Quindicimila persone in piazza San Pietro per la fumata delle 11.50 che è uscita ancora nera dal comignolo della Sistina. Lo fa sapere il Vaticano.

Cardinali a Santa Marta, ritornano in Sistina nel pomeriggio

Terminate la seconda e la terza votazione, i cardinali riuniti in conclave tornano ora a Casa Santa Marta per il pranzo. Alle 15.45 la nuova partenza verso il Palazzo apostolico, quindi alle 16.30 il ritiro nella Cappella Sistina con altre due votazioni e al termine (intorno alle 19.30) la celebrazione dei Vespri. La fumata è attesa in serata, a meno che venga scelto il nuovo Papa nel quarto scrutinio, e quindi a metà pomeriggio. In quel caso la fumata sarà bianca.

Applauso dei fedeli, nonostante la fumata nera: «Abbiamo aspettato poco»

Dopo la fumata nera che ha colto di sorpresa i fedeli in piazza San Pietro perché attesa dopo le 12, è scattato un applauso della folla, nonostante la votazione sia andata a vuoto. Qualcuno è rimasto a inquadrare il comignolo con il proprio smartphone mentre diversi fedeli hanno deciso di lasciare la piazza. «L’hanno fatta prima perché ieri c’hanno fatto aspettare troppo, più di due ore», dice una signora mentre va via.

In dodicimila a San Pietro per la seconda fumata

Sono circa dodicimila le persone presenti a San Pietro in mattinata per assistere alla seconda fumata. È la stima delle forze dell’ordine presenti sul posto. 

Secondo e terzo scrutinio a vuoto

Secondo e terzo scrutinio del conclave a vuoto. A decretarlo è la fumata nera, arrivata alle 11.51. I cardinali ora andranno a pranzo a Santa Marta per riunirsi nuovamente nel primo pomeriggio. 

Fumata nera alle 11.51

Alle 11.51, in anticipo rispetto all’orario previsto delle 12, è arrivata la seconda fumata nera. Non c’è ancora un nome che mette d’accordo i cardinali. 

Attesa e trepidazione in piazza San Pietro

Attesa e trepidazione in piazza San Pietro, a Roma, per la fumata di mezzogiorno dal comignolo della Cappella Sistina. Migliaia di fedeli e pellegrini si sono radunati nel cuore della cristianità per seguire in diretta l’esito delle votazioni del Conclave, nella speranza che oggi sia il giorno della fumata bianca e dell’elezione del nuovo Papa. Chi davanti ai maxischermi, e chi in prima linea sulle ringhiere d’affaccio alla Basilica. La piazza è gremita, con un flusso continuo e sempre maggiore di persone che arrivano da via della Conciliazione verso il colonnato del Bernini. Molti pregano in silenzio per i cardinali elettori, altri scrutano il cielo in cerca del fumo. «Sono venuta anche ieri per assistere alla fumata, purtroppo era nera, ma ci riprovo», racconta una donna di 32 anni. «Abito a Trastevere, per me e’ facile raggiungere la piazza».

Il cardinale Re: mondo si attende molto da nuovo Papa

«Il mondo si attende molto dal nuovo Papa sia per un risveglio religioso ma anche il mondo è travagliato da un problema gravissimo, quello della guerra in tanti Paesi. Quella tra Ucraina e federazione russa che porta conseguenze in tutta l’Europa. E poi a Gaza, nella terra dove Cristo è nato e dove c’è la terra stessa che invoca la pace ma la pace non c’è. Stiamo attraversando un momento difficile per l’umanità. E speriamo che adesso ci sia una ripresa». Lo ha detto il cardinale Giovanni Battista Re, oggi a Pompei per la Supplica alla Madonna del Rosario. «Nel corso dell’incontro preparatorio al Conclave i cardinali hanno avuto modo di esprimere la loro preoccupazione perchè questa pace tarda a venire. Il mio appello è che ci si impegni per la pace. E che questa pace arrivi. Ci vuole una onesta trattativa. Da che mondo e mondo è così. E bisogna trovare la linea giusta, il punto d’incontro. Perchè la guerra è distruzione, morte di persone, familiari. Distruzione delle case e degli ospedali. Un motivo di più per pregare la Madonna di Pompei e qui anche Bartolo Longo ci dia una mano», ha aggiunto Re.

L’annuncio sulla metro verso il Vaticano: «Attenzione, ci sono cento borseggiatori a bordo»

 «Attenzione ci sono cento borseggiatori a bordo, oltre cento a carrozza». Turisti e romano a bocca aperta davanti all’annuncio in interfono sulla linea A della Metropolitana di Roma che porta verso piazza San Pietro. A pronunciare la frase è stato il macchinista del mezzo durante la sosta alla fermata della stazione Termini, durante la salita dei passeggeri diretti verso il Vaticano. «Un nuovo record», ha scherzato uno di loro mentre i turisti si sono affrettati a controllare i loro zaini e borse. 

Il cardinale Re: «Auspico fumata bianca per questa sera»

«Auspico che questa sera tornando a Roma trovi già la fumata bianca. Sono particolarmente lieto di essere qui all’inizio del Conclave perché lo Spirito Santo abbia a soffiare forte e sia così eletto il Papa di cui ha bisogno la Chiesa di oggi e il mondo di oggi». Lo dice il cardinale decano Giovanni Battista Re a Pompei sottolineando che il nuovo Papa «prima di tutto dovrà cercare di rafforzare la fede in Dio in questo nostro mondo caratterizzato dal progresso tecnologico ma sotto l’aspetto spirituale abbiamo notato un po’ un ‘dimenticare Dio. Quindi c’è un bisogno di un risveglio». 

 Il cardinale Re celebra a Pompei la Messa per la Supplica in occasione della Madonna del Rosario. «È la settima volta che ho l’occasione di venire a pregare in questo Santuario di Pompei — ha detto — Ed anche in occasione per i miei 90 anni ho voluto venire a celebrare la messa qui perchè sento il bisogno della protezione della Madonna». «In casa mia c’è sempre stato un calendario della Madonna di Pompei. Mia mamma, i miei nonni — ha concluso — avevano rapporti di fede con Pompei»

Cardinale Re: i doppi auguri a Parolin per funzione decano

«I doppi auguri al cardinale Parolin erano per la funzione di decano che assumerà. Parolin è una persona di grande qualità. Ma ce ne sono anche molti altri come lui». Così il cardinale decano Giovanni Battista Re prima di celebrare a Pompei la Messa in occasione della Supplica alla Madonna del Rosario. Re ha anche precisato che sono state date varie interpretazioni alle sue parole.

Nel cielo sopra San Pietro droni, elicotteri e gabbiani

Anche oggi nel cielo sopra San Pietro volano droni, elicotteri e gabbiani. Uno dei volatili sosta nuovamente immobile accanto al comignolo, come ieri. Mentre il meteo è incerto, tra nuvoloni che minacciano pioggia all’orizzonte e il sole che da qualche minuto splende sulla piazza. La stessa che continua a riempirsi di fedeli attrezzati alla meglio per ripararsi da qualsiasi condizione atmosferica, tra cappellini e ombrelli. Molti stringono tra le mani coroncine del rosario e in tanti mostrano orgogliosamente le bandiere del proprio Paese di provenienza.

Anche oggi il gabbiano di vedetta al comignolo

Anche questa mattina le televisioni di tutto il mondo hanno cominciato a sintonizzarsi sul comignolo sulla Sistina. A breve si dovrebbe capire se la seconda votazione è andata a buon fine. Altrimenti l’attesa si sposterà a fine mattinata, intorno alle 12 e anche un po’ dopo, quando una fumata comunque arriverà. Come ieri a stazionare sul tetto, di vedetta al comignolo, si alternano i gabbiani che popolano normalmente la zona del Vaticano

Fedeli a piazza San Pietro: aspetteremo fino a stasera

Sono già in piazza San Pietro i fedeli pronti ad assistere alla prima fumata del giorno prevista per le 12, o anticipata alle 10.30 solo nel caso in cui dovesse essere bianca. Tra loro c’è chi è arrivato alle 8.30. «Rimarremo qui fino a che non sarà eletto il Papa», dice Maria Cosenza a Roma dal Brasile. È in compagnia di suo marito e ad entrambi piacerebbe vedere il cardinale Pizzaballa come nuovo pontefice «perché prega per la causa palestinese, come Francesco», sottolineano. Ma alla fine, «è lo Spirito Santo che agirà», aggiungono. Intanto gli occhi dei fedeli già assiepati alle transenne che delimitano le aree della piazza sono puntati verso il comignolo nella speranza di vedere la fumata bianca.

 

Aldona, la cittadina indiana con 2 cardinali in Sistina

Tra le particolarità del Conclave che si è aperto ieri nella Cappella Sistina ce n’è una che in pochi hanno notato: tra gli elettori che stanno scegliendo il nuovo Pontefice ce ne sono due che hanno le proprie radici nello stesso luogo, una cittadina dell’India di appena 8mila abitanti. Sia il cardinale indiano Filipe Neri Ferrão, arcivescovo di Goa, sia il cardinale pachistano Joseph Coutts, arcivescovo emerito di Karachi — fa notare AsiaNews -, sono originari di Aldona, una caratteristica località immersa nel paesaggio verdeggiante della parte settentrionale del piccolo Stato di Goa, cuore del cattolicesimo indiano. Un luogo che diventa un simbolo dello spostamento del baricentro della Chiesa. Questa comune radice per due cardinali che vivono oggi in due Paesi come l’India e il Pakistan assume un significato particolare anche alla luce delle drammatiche notizie delle ultime ore, con l’operazione Sindoor lanciata dall’esercito indiato come ritorsione all’attentato terroristico di qualche giorno fa in Pakistan. Dando ancora più forza all’appello alla pace che viene dalle Chiese di entrambi i Paesi. Il card. Ferrao è nato proprio ad Aldona nel 1953 e nella cittadina è cresciuto: la sua famiglia vive tuttora in una casa del quartiere di Santerxette. Il card. Coutts è nato invece ad Amristar nel 1945, ma suo padre era originario di Aldona e si trasferì a Karachi per il suo lavoro nella Imperial Chimical Industries. Vescovo prima a Hyderabad, poi a Faisalabad e infine a Karachi, ha sempre mantenuto forte comunque il suo legame con Goa, al punto che nel 2000 fu invitato a presiedere la celebrazione nella quale san Joseph Vaz fu proclamato patrono dell’arcidiocesi, ricorda AsiaNews. L’intero Stato di Goa è da sempre fucina di vescovi e cardinali: se ne contano circa 60 nati qui e che hanno svolto il loro ministero in India, in Pakistan o anche missionari in Africa. Proprio Aldona, però, si distingue per il fatto di essere la terra d’origine di almeno sei prelati, tra i quali Coutts, Ferrao, ma anche l’arcivescovo emerito di Karachi mons. Evarist Pinto e l’arcivescovo di New Delhi mons. Anil Couto, che è addirittura un cugino del card. Coutts. 

Nel mese di maggio solo due papi eletti nella storia della Chiesa

Nella storia della Chiesa solo due papi sono stati eletti dal conclave a maggio, il mese che la liturgia cattolica dedica alla Madonna. Nel cuore della cosiddetta «cattività avignonese», con la Curia lontana da Roma, il conclave del 1342 si aprì il 5 maggio nella residenza papale in Provenza. Dopo appena due giorni, fu eletto Pierre Roger, cardinale e uomo di profonda cultura, che assunse il nome di Clemente VI. Il suo pontificato (1342-1352) fu segnato da un intenso mecenatismo, una solida politica internazionale e il controverso acquisto della città di Avignone, che diventò proprietà papale. Clemente VI fu anche il papa della Peste Nera, che scoppiò durante il suo pontificato, e si distinse per la carità e l’impegno nel proteggere gli ebrei dalle persecuzioni. Fu uno dei più rappresentativi pontefici dell’epoca avignonese. Dopo la brevissima esperienza di Papa Leone XI (morto dopo soli 27 giorni), il secondo conclave del 1605 si aprì l’8 maggio. I cardinali impiegarono ben ventisette scrutini per giungere all’elezione del cardinale Camillo Borghese, che divenne Paolo V. Sotto il suo pontificato (1605–1621), la Chiesa visse un periodo di rinnovato potere temporale e spirituale. Paolo V fu un convinto sostenitore dell’autorità papale e commissionò importanti opere architettoniche, come la facciata della Basilica di San Pietro. Proprio grazie a lui si completò uno dei simboli universali del cattolicesimo. La sua elezione in un caldo mese di maggio segnò l’inizio di una stagione barocca di grande splendore per la Roma dei papi.

Media: tre spagnoli emergono in ultime ore come nuovi papabili

Al buio dei risultati del primo scrutinio nel conclave per l’elezione al soglio di Pietro, secondo voci riferite oggi da El Pais salgono le quotazioni di tre cardinali spagnoli come possibili successori di Bergoglio: Cristobal Lopez, Angel Fernandez Artime e Pablo Virgilio David. Cristobal Lopez, 72 anni, salesiano, a lungo missionario, è l’attuale arcivescovo di Rabat. Angel Fernandez Artime, 64 anni, è stato nominato da papa Francesco cardinale nel 2023 e l’anno successivo pro prefetto del dicastero per gli istituti di vita consacrata, la cui responsabile è una donna, Simona Brambilla. Il terzo nome che emergerebbe come papabile e finora «coperto», secondo il quotidiano, è quello del filippino Pablo Virgilio David, arcivescovo di Kallookan, nelle Filippine, a sua volta nominato cardinale di recente. 

 

O’Malley: unità importante per futuro Chiesa, cardinali daranno esempio

«L’unità è molto importante per l’avvenire della Chiesa, secondo la volontà di Dio. Ma tra i cardinali c’è anche la consapevolezza di quanto sia importante dare un esempio al mondo attuale. La figura del Papa è molto importante». Lo dice, in una intervista al Corriere della Sera, il Cardinale Seán Patrick O’Malley, frate minore cappuccino, scelto da Francesco come presidente della pontificia Commissione per la Tutela dei minori e componente del suo Consiglio, è stato per ventuno anni arcivescovo di Boston dove arrivò nel 2003, chiamato a ricostruire sulle macerie del più grande scandalo pedofilia della storia americana, raccontato nel film Il caso Spotlight. Tra i cardinali più autorevoli e ascoltati, dice: «Questo nostro mondo patisce la mancanza di leader autentici. Le divisioni sono così profonde, i conflitti così numerosi che abbiamo più che mai bisogno della voce profetica della Chiesa e del Papa. Del resto, i funerali di Francesco lo hanno mostrato con chiarezza. L’affetto planetario che abbiamo visto, la commozione che ha accompagnato la sua morte, sono una dimostrazione dell’importanza che il papato ha nel tempo presente, anche nel mondo non cattolico e tra i non credenti». Nega polemiche o veleni contro alcuni cardinali, prima del conclave. «Erano tutti concentrati sulla responsabilità di scegliere un Papa che possa affrontare i problemi attuali della Chiesa — spiega — Confidiamo nel fatto che lo Spirito Santo ci aiuti a trovarlo. È un’esperienza molto spirituale, non un conclave di Hollywood. Nella realtà, si vivono giornate che somigliano a quelle degli esercizi spirituali. Un’atmosfera molto intensa di preghiere, esami di coscienza, meditazioni. È come la Pentecoste, Maria e gli apostoli riuniti assieme nel Cenacolo. Col passare del tempo, cresce la consapevolezza della responsabilità che i cardinali hanno davanti a Dio, alla Chiesa e al mondo».

Al via la seconda giornata di conclave, 4 voti e due fumate

Le votazioni per scegliere il nuovo Papa riprendono oggi. I cardinali elettori si sono ritrovati alle 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare messa e lodi nella Cappella Paolina. A seguire si ritireranno alle 9.15 in Sistina per recitare l’Ora media e procedere poi alle prime due votazioni. Due sono le fumate previste: una a fine mattinata, una la sera, ovvero al termine di entrambe le votazioni del mattino e del pomeriggio. A meno che il nuovo Papa non venga eletto alla prima delle due votazioni previste di mattina e di pomeriggio: in quel caso la fumata sarà anticipata attorno alle 10.30 se si raggiungerà l’intesa in mattinata o intorno alle 17.30 se sarà necessaria anche la prima votazione nel pomeriggio. 

Gli orari di oggi

Prosegue il Conclave per eleggere il nuovo Papa. I cardinali elettori si ritroveranno prima delle ore 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare Messa e Lodi nella Cappella Paolina. A seguire si ritireranno alle 9:15 nella Cappella sistina per recitare l’Ora media e procedere poi alle votazioni. Pranzo intorno alle ore 12:30 a Santa Marta, alle 15:45 la partenza verso il Palazzo apostolico, quindi alle 16:30 il ritiro nella Cappella sistina con altre due votazioni e al termine (intorno alle 19:30) la celebrazione dei Vespri. Due sono le fumate previste nelle diverse giornate: una a fine mattinata, una la sera, ovvero al termine di entrambe le votazioni del mattino e del pomeriggio.

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