10.05.2025
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Aver battuto Novak Djokovic, «il mio idolo» aveva ammesso subito dopo, ha «dato la carica» a Matteo Arnaldi, che continua la sua scalata al Masters 1000 di Madrid a forza di exploit. Il 24enne sanremese è approdato ai quarti di finale battendo il n.17 al mondo, lo statunitense Frances Tiafoe, che ha avuto lo stesso trattamento, due set a zero, che ha finora riservato agli altri avversari incontrati alla Caja Magica, ad eccezione del croato Coric, che al primo turno era riuscito a strappargli un set.

Arnaldi, attuale n.44 Atp, si è imposto per 6-3, 7-5 sullo statunitense, entrando per la seconda volta in carriera tra i migliori otto di un Masters 1000. L’unico precedente era stato nel 2024 a Montreal, dove poi fu eliminato in semifinale, che a Madrid potrebbe raggiungere battendo il suo prossimo avversario, il britannico Jack Draper (n.6), che ha sconfitto lo statunitense Tommy Paul (n.12) con un doppio 6-2.

«Sono felice di aver vinto, perché Tiafoe è un avversario duro e a Wimbledon ero avanti due set e mi ha battuto — ha commentato Arnaldi -. Ho giocato bene, soprattutto sulle palle break. Il match è girato su quei momenti. Ho perso il servizio al momento di chiudere, sul 5-5, ma poi ce l’ho fatta di nuovo a rimettere insieme il mio tennis e ho vinto: l’ultimo game è stato il riassunto della mia partita». Nel corso del match, durato 99 minuti, il ligure ha infatti annullato sei palle break e ha salvato tre turni di battuta dallo 0-30, forte proprio della fiducia acquisita dai match precedenti. «In questo torneo ho un feeling speciale, sto giocando bene e sono contento di essere arrivato ai quarti, ma certo aver battuto Nole dà la carica».

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