11.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Fashion

la rivincita del casual e la crisi dei brand del tacco 12 (come Jimmy Choo)


Louboutin, Manolo Blahnik, Jimmy Choo, addio. La tendenza era già percepibile già da un po’, ma ora sembra ufficiale che il 2025 sarà ricordato come l’anno in cui siamo scese dai tacchi, perlomeno quelli a spillo. Secondo i dati diffusi da Business of Fashion, il classico stiletto è sul viale del tramonto: le vendite sono scese del 12% nel 2024 rispetto all’anno precedente e non sembrano sul punto di riprendersi. Jimmy Choo, uno dei brand sinonimo di tacchi vertiginosi è notoriamente in crisi (ha perso quasi 6 milioni di dollari nell’ultimo trimestre 2025) e perfino Sarah Jessica Parker, icona del tacco 12 su cui nessuno, negli anni, ha camminato come lei, ha dovuto chiudere i battenti del suo brand di scarpe l’anno scorso. Al posto delle altissime decolletés trionfano i più moderati kitten heels, le ballerine e soprattutto le slingbacks, da qualche anno must have per tutte le scarpiere. In soldoni, se come la sottoscritta non spiccate per altezza, ricordatevi di fare l’orlo dei pantaloni decisamente più corto. 

La rivincita del «casual»

Cosa è successo? Negli ultimi anni il concetto di femminilità è cambiato: parliamoci chiaro, se capita anche a voi di pensare che gli outfit aderenti corredati dal tacco 10 siano «out», siete in buona compagnia. La maggior parte di noi ha cominciato a vestirsi comode durante il lockdown e da allora i look sono solo oversize, i pantaloni sono comodi, perfino il classico tailleur da sfoggiare al lavoro è diventato morbido e fluido e nessuna si sognerebbe mai di indossare i tacchi in un giorno di libera uscita (farebbe troppo boomer). Tanto che perfino Christian Louboutin, il cui iconico modello con la suola rossa è stato il sogno proibito degli scorsi decenni, ha deciso di buttarsi sempre più sulle scarpe basse, il cui assortimento è stato incrementato del 38% l’anno scorso. 

Gli stili 

In questo quadro è tornato prepotentemente l’incubo degli uomini, ossia la classica ballerina che avevamo relegato nel dimenticatoio del 2010. Adesso è davvero da ballerina, cioè l’apoteosi dello stile è il modello da étoile dell’Opera, come se il nostro aperitivo con le amiche dovesse all’improvviso trasformarsi in una replica del «Lago dei cigni». Il «balletcore» (appunto) regna sovrano sui social, con +1.566% di ricerche su Pinterest e quasi 100 milioni di post su TikTok.

Per non parlare delle classiche scarpe «brutte»: i sabot e le famigerate Birkenstock, che sono passate da «sandali dei turisti» a oggetto del desiderio (per non parlare delle infradito). È il 2025 ed essere «precise» dalla testa ai piedi non va più di moda: per essere di tendenza serve un mood casual e soprattutto un po’ di contrasto. Se ne sono accorte anche le fortunate che solcano i red carpet: perfino un’habituée come Angelina Jolie ha scelto un paio di ballerine per il Torino film festival, risultando — comunque — ultra chic. 

Le sneakers

Tanto per non fare figli e figliastri, le altezze sono scomparse anche dalle sneakers e chi tenta di farvi credere che stiano tornando di moda quelle — terribili — Isabel Marant o che sia un affare comprare all’outlet i modelli chunky degli anni passati mente. Il modello da avere è invece la sneaker slim, sempre più sottile, con la suola quasi invisibile (vedere alla voce Puma Speedcat che pare stiano soppiantando le onnipresenti Adidas Samba). Per non parlare delle Prada Collapse, la cui domanda secondo Lyst segna un emblematico +291%.

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